La serata Beat del Dude Club @Coffee Pot Trastevere
Sul finire dei suoi primi dieci anni, qui compiamo una piccola rivoluzione, abbandonando il nostro formato classico – quello del magazine culturale a cadenza vagamente quotidiana – per presentare ogni mese un solo saggio e un solo racconto. Da queste pagine 24 autori ogni anno proporranno il loro filtro sul reale, manipolando inevitabilmente la personalità di Dude mag: ed è una cosa che ci rende enormemente curiosi.
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La serata Beat del Dude Club @Coffee Pot Trastevere

Sassofono, piano e contrabbasso. A seguire, i vinili di Dj Solko.

Jack Kerouac, uno degli scrittori più celebri del secolo scorso, è stato una figura di spicco della Beat Generation, il movimento giovanile poetico-letterario sorto negli Stati Uniti nel secondo dopo guerra che fu capace di anticipare i moti culturali progressisti dei decenni successivi.

In quegli anni a New York si respirava un’aria nuova, di autodeterminazione, libertà e ribellione, si ascoltava il Bebop di Charlie Bird Parker, e poteva succedere di incontrare Jack Kerouac col suo compare Allen Ginsberg a passeggio per Berkeley Street alla ricerca del miglior Jazz Club.

 

Jack Kerouac & Allen Ginsberg in NYC (1959)

 

Le pagine scritte dal nostro Jack erano simili alle note Bebop del buon vecchio Bird, vera e propria icona di quel periodo. Il Beat che dava il nome a quel movimento generazionale, era spesso interpretato come quello del ritmo Jazz (in realtà Beat stava per “beato” e fu coniato proprio da Kerouac nel ’48). 

Il fraintendimento, sovente consapevole e ricercato, intendeva sottolineare la similitudine tra i versi del poeta e le composizioni di Parker e degli altri jazzisti “ribelli”. Era lo sfogo tutto di un fiato — da non confondersi con il “gioco” linguistico di Joyce dell’Ulysses, ad esempio —, era l’eruzione di improvvisazione creativa libera da ogni vincolo e regola.

 

 

Se siete dei nostalgici e volete immaginarvi seduti accanto a Keouac, Burroughs, Ginsberg e altri bravi ragazzi con un buon bourbon nella mano al Red Drum, al Minton’s o negli altri storici club newyorkesi  ad ascoltare i brani suonati dai più grandi compositori romantici e maledetti degli’anni ’50 e ’60 non vi resta che venire al Coffee Pot di Trastevere. 

Il trio composto da Francesco Di Gilio (piano), Giulio Ciani (contrabbasso) e Michele Villari (sax) vi accompagnerà nella serata Beat del Dude Club.

 A seguire i vinili di Dj Solko.

 

Coffee Pot Trastevere
Via del Politeama 12
21:00 — 22:30 
Ingresso gratuito
Info

Valerio Orvieto
Attore/Modello dell'anno... era il 1987 però. Abbandona Scienze Politiche a 8 esami dalla laurea perché essendo figlio di professionisti affermati se lo poteva permettere. Ad oggi pur sognando di fare lo scrittore o l'attore, per scarsezza di talento si limita ad organizzare eventi per DUDE MAG riuscendo a volte a finirli bene e altre rarissime volte a farsi pagare. Molto curioso e molto pigro. Legge tutto il giorno ma solo Facebook e Dudemag.it... e rigorosamente dal cellulare.
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