È da ottobre che sto cercando un modo per essere veramente alternativo l’ultimo dell’anno, per guardare tutti dall’alto verso il basso e fare in modo che, a partire dal 1 gennaio 2016, tutti mi vedano come il trentaquattrenne che vorrei essere: colto, affascinante, distaccato e misterioso.
Ho iniziato a riflettere, in modo davvero diligente, l’insegnamento del grande Sant’Eligio: prima della sua tragica morte – avvenuta curiosamente a cavallo tra il 659 e il 660 D.C. – redarguì il popolo pagano delle Fiandre dicendo loro:
«A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l’andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l’usanza di doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera diabolica.»
Questo mio tentativo di darmi un tono, stranamente non ha riscosso il successo desiderato. Non ho ottenuto migliorie nel mio quotidiano ed ho cominciato a pensare che forse, tutto sommato, questa mia idea di non festeggiare l’unica serata nell’anno in cui non verresti giudicato neppure se ti ritrovassi nudo con delle finte orecchie di lepre in testa e un fiocco rosso… non in testa (è successe davvero: Ovindoli, Capodanno 2011 a… bé… ad un mio amico n.d.a.) è stata abbastanza una cazzata.
Questa mia idea è definitivamente sepolta quando sono incappato nella proposta di Magazzino33, nella quale si trova il giusto equilibrio tra un festone devastante da ventenne in piene forze e controllo dei suoi limiti, e una cena da quarantenne che finisce con uno squallido brindisi silenzioso con le altre due coppie di amici cercando di evitare di svegliare i figli con il televisore acceso e sintonizzato su canale 5 che trasmette il concerto di Gigi D’Alessio (non scherzo ci sarà davvero il concerto di Gigi d’Alessio su Canale 5 a Capodanno).
Una cena davvero buonissima (ok che c’è la gente fica e la musica fica, ma se mangio bene è tutto più bello) con openbar di birra e vino durante il pasto.
E dopo? Il party inizia all’una con la proposta musicale di Comemammamhafatto”.
Dal 1 di gennaio nessuno mi vedrà più colto, affascinante, distaccato e misterioso. Quantomeno avrò passato un piacevole ultimo dell’anno in compagnia di amici e magari di qualche nuova amica (anche perché diciamocelo tra di noi: a Sant’Eligio je pendeva mpò l’orecchio n.d.a).
Giovedì 31 dicembre, h. 20.30
Magazzino 33 – Via Portuense, 88, Roma
Info – goo.gl/CkZVwS