#EmptyScuderie: una visita al chiaro di luna della mostra “Il Museo Universale”
Sul finire dei suoi primi dieci anni, qui compiamo una piccola rivoluzione, abbandonando il nostro formato classico – quello del magazine culturale a cadenza vagamente quotidiana – per presentare ogni mese un solo saggio e un solo racconto. Da queste pagine 24 autori ogni anno proporranno il loro filtro sul reale, manipolando inevitabilmente la personalità di Dude mag: ed è una cosa che ci rende enormemente curiosi.
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#EmptyScuderie: una visita al chiaro di luna della mostra “Il Museo Universale”

Ieri sera — in una serata romana metereologicamente più calorosa e clemente rispetto alle ultime — siamo stati invitati alle Scuderie del Quirinale per un incontro speciale. Lo spazio, la cui gestione recentemente è stata affidata dalla Presidenza della Repubblica al Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo, e quindi ad Ales […]

Ieri sera — in una serata romana metereologicamente più calorosa e clemente rispetto alle ultime — siamo stati invitati alle Scuderie del Quirinale per un incontro speciale. Lo spazio, la cui gestione recentemente è stata affidata dalla Presidenza della Repubblica al Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo, e quindi ad Ales (società in-house dello stesso Ministero, presieduta da Mario De Simoni), è rimasto aperto nelle ore notturne per  presentare a una ristretta selezione di influencer e opinion maker, la mostra Il Museo Universale. Dal sogno di Napoleone a Canova.

Inaugurata il 16 dicembre scorso, la mostra è curata da Valter Curzi, Carolina Brook e Claudio Parisi Presicce e vuole rievocare l’avventuroso recupero dei capolavori italiani dalla Francia dopo Napoleone. Tra il 1796 e il 1814 durante le campagne militari francesi, molte delle più importanti opere delle collezioni italiane sono state portate da Napoleone Bonaparte verso il nascente Museo del Louvre. Il progetto culturale della Francia mirava in quegli anni alla realizzazione di un museo universale, e di conseguenza molte delle opere ammirate e prese d’esempio del Settecento provenivano dal panorama artistico italiano.

 

 

Con il Congresso di Vienna, lo Stato Pontificio e le molte amministrazioni locali della Penisola, ottengono la restituzione dell’80 per cento delle opere che rientrano a Roma nella primavera del 1816. Prendere nuovamente possesso di quei lavori artistici, divenne pertanto questione cruciale per la restituzione alla città di fama e autorevolezza.

Il 2016 è quindi l’anno di un anniversario importante per queste opere che rappresentano con le loro figure non solo una ricerca artistica, ma anche il ricordo di un passaggio importante della storia civile e culturale dell’Europa e in particolare dell’Italia. Una tematica che appartiene alla nostra storia passata, ma che in tempi odierni riaccende dibattiti e discussioni riguardo il ruolo dell’arte all’interno le dinamiche sociali e politiche del nostro Paese.

Vi mostriamo in questo articolo alcuni degli scatti realizzati ieri sera dai partecipanti dell’evento per assaporare l’atmosfera delle Scuderie del Quirinale al chiaro di luna e della mostra che chiuderà le sue porte il 12 marzo.

 

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20 Gen 2017
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