Immaginate la cartina geografica dell’Italia. Quella un po’ scolorita attaccata sulle pareti della vostra classe delle elementari. E salite con lo sguardo in alto verso le Dolomiti fino a fermarvi in Veneto. Lì c’è un comune italiano in provincia di Belluno, Feltre, che ospita dal 2012 un festival che lo rende ancora più bello.
Il festival Fuochi Fatui è un progetto ideato dall’associazione culturale Visioni per riscoprire il valore storico-artistico della città tramite la promozione di esperienze artistiche di varie genere che possano offrire una visione del tutto nuova del luogo sia ai suoi abitanti che ai visitatori di passaggio. In ogni edizione musicisti internazionali o della scena indipendente italiana vengono affiancati ad animatori e illustratori che durante le performance incentivano la visione con le loro opere proiettate sulle pareti degli edifici storici del centro. La bellezza della cornice dell’evento fa poi tutto il resto: il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, di recente riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, circonda la zona, e poi c’è il Castello di Alboino che domina dall’alto del Colle delle Capre la città. Realizzare un festival qui significa prima di tutto salvaguardare e promuovere il suo territorio e avere un’opportunità per portare in primo piano i valori legati all’ambiente. Abbiamo parlato di questa nuova edizione con Alberto Fiocco, uno degli organizzatori di Fuochi Fatui.
«La lontananza dai grandi centri urbani rappresenta sicuramente un ostacolo a livello organizzativo, di ricettività del pubblico e di visibilità al di fuori della provincia. Tieni conto però che buona parte di noi vive o ha vissuto in realtà cittadine, e alla base di Fuochi Fatui c’è sempre stata l’idea di portare un certo di tipo di esperienze al di fuori del contesto metropolitano per trasferirle in un ambiente totalmente diverso; riempire di significati spazi e luoghi che rappresentano un grande valore da salvaguardare e rivitalizzare, attraverso interventi inusuali che grazie alla suggestione prodotta dalla cornice possano a loro volta arricchirsi e assumere nuovi significati. Questo è il nostro obiettivo e quello che cerchiamo di fare da 4 anni a questa parte. Se penso alla reazione delle persone che per la prima volta raggiungono il castello e vivono quel luogo e quella esperienza il bilancio non può che essere positivo.»
L’uomo che si può definire saggio è, secondo Epicuro, colui che dalla spiaggia guarda, sapendosi al sicuro, la tempesta. Pur lontano è coinvolto da quanto vede: l’avvilupparsi delle onde, la schiuma che inghiotte i naufragi, lo spezzarsi delle travi della nave; però, come ogni buon spettatore, sa conservare la giusta distanza, guardandosi bene dall’intervenire pur godendo della meraviglia di un evento straordinario. Quest’anno il tema del festival è proprio la meraviglia, che manifestandosi sveglia gli stati d’animo. E sarà intorno ad essa che le produzioni artistiche, sonore e visive, prenderanno vita durante i due giorni d’apertura del festival, il 4 e 5 settembre.
«Seguiamo diverse direttrici che si sviluppano in modo piuttosto indipendente e troviamo un punto d’incontro che leghi proposte a volte molto distanti tra loro. Il nostro obiettivo non è quello di creare un festival monotematico ma di offrire esperienze e suggestioni diversificate ma rese coerenti e organiche dall’idea stessa che sta alla base di Fuochi Fatui. Poi chiaramente c’è anche una questione economica, tentiamo di sopperire a una costante scarsità di risorse dandoci una linea, una caratterizzazione che renda il risultato maggiore della somma delle singole proposte, in termini di risonanza e bacino d’utenza. Ma a parte la questione di realpolitik non ci interessa granché prendere le 6/7 band indie in tour e metterle una dopo l’altra senza darle un senso in qualche modo ulteriore (parlo di band perché per gli illustratori questo festival è pressoché un unicum, quantomeno in Italia).»
Da quest’anno il festival si propone di allargare il proprio orizzonte temporale. Per cui i due giorni al castello di Alboino saranno solo un punto di partenza di un percorso che ci si augura prosegua con più incontri durante i vari momenti dell’anno.
«Stiamo progettando degli eventi per l’inverno all’interno di luoghi altrettanto importanti per la città, ad esempio il teatro appena riaperto al pubblico e in cerca di identità, in cui immettere la nostra “visione”. Abbiamo anche iniziato una serie di collaborazioni e progetti di networking con altre realtà (tipo lo spazio aereo di Venezia o il Treviso comic books festival) e abbiamo intenzione di continuare a portare Fuochi fatui e a creare contaminazioni al di fuori della valle.»
Per questa edizione gli artisti coinvolti sono dieci illustratori e otto band che occuperanno il palco per questo primo weekend di settembre. Qui (e su Facebook) tutto il programma:
venerdì 4 settembre
19:30
Aperitivo musicale
21:00
Inizio video proiezioni
(Paolo Berra, Francesco Zorzi, Cristina Amodeo, Kero, Elisa Talentino)
21:00
MORKEBLA
22:00
BIENOISE
23:00
VAGHESTELLE
00:00
GANG OF DUCKS
sabato 5 settembre
19:30
Aperitivo musicale
21:00
Inizio video proiezioni
(Lorenzo Gritti, Andrea Mongia, Massimiliano Di Lauro, Lorenzo Mò, Matteo Berton)
21:00
RIVIERA
22:00
SQUADRA OMEGA
23:00
IOSONOUNCANE
00:00
MAURIZIO E GLI ATOMI
Info:
info@fuochifatuifestival.com
www.fuochifatuifestival.it