Alla fine dell’anno scorso, stilando la lista degli accadimenti più significativi dei dodici mesi appena trascorsi, ci si componeva davanti agli occhi il sunto di un anno denso, caotico e negativo.
Questa sensazione non ci sorprese, d’altronde il 2015 fu l’anno degli attentati alla redazione di Charlie Hebdo e al Bataclan, di tragiche migrazioni, della distruzione di sculture e reperti storici da parte di fondamentalisti religiosi e dei cittadini greci in fila ai bancomat.
Un anno dopo, ripercorrendo per immagini questo 2016, abbiamo la stessa sensazione, riassumibile in: meno-male-che-è-finito. È normale sperare che l’anno appena iniziato si riveli migliore di quello terminato: ottimismo per il futuro e fanculo al passato, quello ormai è superato.
Sembra talmente evidente che il 2016 sia stato un anno da dimenticare che se dovessimo scegliere un’unica immagine per rappresentare questi ultimi 12 mesi forse sarebbe questa.
L’anno ormai è andato, se ne può anche ridere. Ma nel collage qui sopra mancano comunque Umberto Eco, Richard Adams, George Michael e Dario Fo, manca la Siria e la stretta sulla città di Aleppo, manca il terrorismo che ha colpito in Europa a Istanbul, Brussels, Nizza e Berlino e manca l’ascesa del populismo in occidente, che non si riduce a quel cappello rosso simbolo della vittoria di Trump. In questo 2016 il potere politico è scivolato via dalle mani dei democratici statunitensi ma anche da quelle di Renzi, David Cameron e François Hollande.
Se le cose ci sembrano andare male bisogna ricordare che è una questione di prospettiva. Non vorremo mica paragonare il 2016 a uno qualsiasi degli anni della seconda guerra mondiale. O addirittura, come fa questo articolo di Slate, all’anno in cui in Indonesia, nell’isola di Sumatra, ci fu un’eruzione la cui esplosione oscurò i cieli di tutto il pianeta. Quindi, insomma, calma e niente panico.
A prescindere dall’ottimismo e dal pessimismo, queste sono le foto che ricorderemo di questo 2016. Abbiamo rivolto l’attenzione alle immagini e alla loro iconicità più che alla loro rappresentatività storica. Stampatele, mettetele in una cartella che riaprirete tra qualche anno. Sarà una bella botta emotiva.
1 — Per la stampa internazionale è diventato il simbolo degli “effetti collaterali” dei bombardamenti lealisti in Siria, proprio come il piccolo Aylan era diventato nel 2015 quello della tragedia dell’esodo attraverso il Mediterraneo. “The Syrian boy”, dice il Guardian, non è stato un caso eccezionale.
2 — È stato un anno eccezionale per lo sport. Alle Olimpiadi ci sono state un sacco di novità, ma qualcosa è rimasto uguale agli anni precedenti. Il fulmine giamaicano è ancora l’essere umano più veloce del mondo.
3 — Il terremoto dello scorso agosto in centro Italia ha causato la morte di 299 persone e il ferimento di altre 388. Uno dei centri più colpiti, il comune di Amatrice in provincia di Rieti, è diventato presto il simbolo dell’evento.
4 — Titolo: “definisci la parola disagio”. Svolgimento:
5 — Questa foto è del 25 aprile 2016. Fa un po’ impressione vedere quante cose sono cambiate, almeno in politica “il vento è cambiato” per davvero.
6 — Sempre sotto la frase ombrello “cose che nel 2016 temevamo e sono successe davvero”, i giornali hanno, davvero, titolato così.
7 — Che il 2016 sia stato l’anno degli “imprevisti” in campo politico è ormai un dato di fatto. Questo uno dei tantissimi scatti realizzati alla folla democratica durante quella brutta notte in cui Hillary Clinton capì che neanche questa volta ce l’avrebbe fatta.
8 — Burhan Ozbilici è l’autore di questo scatto e casualmente stava passando di lì quando Andrei Karlov, ambasciatore russo in Turchia, è stato assassinato ad Ankara. Invece di scappare e proteggersi dagli spari, il fotografo dell’agenzia Associated Press ha realizzato alcuni scatti così impressionanti da aver fatto il giro del mondo delle testate. Una tra le foto più pubblicate di questo strano anno.
9 — Quando i giochi negli Stati Uniti erano ancora tutti aperti, durante un comizio per le primarie, un passerotto ha fatto la sua scelta elettorale posandosi sul podio di Sanders.
10 — Anche quest’anno le rivolte al di là dell’oceano non si sono placate. Questo lo scatto realizzato a Baton Rouge divenuto simbolo delle proteste dei cittadini neri contro la polizia statunitense.
11 — In una notte tra un venerdì e un sabato del luglio 2016, alcuni militari turchi tentano il colpo di stato contro il Presidente Recep Tayyip Erdogan. Il golpe fallisce e i militari ribelli sconfitti si consegnano alla polizia.
12 — Brasile, Paraolimpiadi. L’italiana Bebe Vio alla finale del fioretto, conquista l’oro all’ultimo minuto con una stoccata che la porta al risultato di 15 – 7 contro l’avversaria cinese Jingjing Zhou.
13 — Pete Souza, fotografo ufficiale di Barack Obama, dopo qualche giorno dalle elezioni, come per infierire, pubblica alcuni dei suoi scatti preferiti di questi 8 anni alla Casa Bianca. Questo è il nostro preferito.
14 — Un orso polare solitario sulle coste di Barter Island in Alaska. Lì dove c’è la terra una volta c’era ghiaccio. Lo scatto di Patty Waymire è tra i vincitori dello storico premio del National Geographic come migliore foto naturalistica del 2016.
15 — Il 14 novembre la luna è tornata ad essere più splendente di sempre. Non succedeva da 60 anni e la gente pare aver gradito molto.
16 — Lago d’Iseo, metà giugno. Christo realizza l’installazione temporanea The Floating Piers e una marea di pellegrini si riversano sulla più famosa passerella del 2016.
17 — Dopo 88 anni, un Presidente degli Stati Uniti mette piede sul suolo cubano. Nello scatto l’Air Force One con a bordo Barack Obama sorvola l’Avana poco prima di atterrare all’aeroporto Josè Martì per una visita che rimarrà storica.
A cura di Elena Fortunati ed Enrico Pitzianti.