Cose di cui potreste parlare durante i giorni rossi del calendario.
Orsetti gommosi – Gli orsetti gommosi, si sa, sono il male. Le caramelle colorate risultano graziose solo all’apparenza, in realtà negli ingredienti che li compongono si nascondono spiacevoli sorprese e vi invitiamo ad approfondire l’argomento. Ad ogni modo, questo articolo del New York Times è divertente e interattivo.
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Lezioni dal canada (sulle sparatorie) – Il recente attacco al Parlamento Canadese è stato seguito in diretta da tutto il mondo, con la freddezza e il distacco con cui si guarda un film d’azione.
La risposta all’attacco da parte delle forze armate canadesi è stata definita smart, careful, and absolutely un-American. Questo articolo vi spiega il perché.
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Prince of Persia compie 25 anni – Lanciato su piattaforma Apple II nell’ottobre del 1989 – esattamente venticinque anni fa – il videogame culto degli anni Novanta è stato il primo a liberarsi da una grafica piuttosto bambinesca che associava i videogiochi a faccende da mocciosi, il primo ad avere una narrativa profonda, il primo a mescolare insieme puzzle, rompicapi e abilità tecnica da tastiera.
Un gioco da grandi, con un tempo limitato (un’ora) per compiere una missione che sarà poi stereotipo di troppi altri giochi a venire: salvare la principessa dall’esecuzione per mano del gran visir Jafar. Tanti auguri al bel principe venticinquenne allora, nella speranza che riesca a goderseli su una spiaggia di Miami mentre Jake Gyllenhaal – il suo alter ego cinematografico – sta a beccarsi l’umidità delle segrete al suo posto.
«My brother acts out the moves that will eventually come to be known animations for the original Prince of Persia game»
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Come Scorsese ha imposto i canoni del nuovo maschio – È incredibile come Martin Scorsese riesca ad essere una presenza così rilevante all’interno del mondo cinematografico da quasi cinquant’anni.
Sul «più grande regista vivente» è stato detto, e scritto, di tutto ma prima d’ora nessuno si era soffermato a studiarne i tratti distintivi dei personaggi maschili. Per buona parte della sua cinematografia il vecchio Martin ha proposto un’immagine dell’italo-americano virile, villoso e villano che, nonostante possa aver fatto incazzare qualcuno, è sempre stata fenomenale, grandiosa, coinvolgente e travolgente.
Se volete, potete approfondire l’argomento sul nuovo libro di Tom Shone Scorsese: a Retrospective.
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Avere successo troppo presto vi farà morire giovani –Se siete alla soglia dei 35 anni e non avete ancora fatto nulla della vostra vita state tranquilli. Almeno vivrete più a lungo degli altri. Secondo una serie di ricerche del professor Stewart McCann della Cape Braton University in Canada, chi raggiunge i propri obiettivi di carriera molto giovane ha più probabilità di andare incontro ad una morte prematura. Una risposta che il professore dà è più o meno questa: l’ansia da prestazione ti mangia la vita. Letteralmente.
Quindi la prossima volta che vi vengono in mente le parole dell’ex Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Michel Martone sul non essere laureati a 28 anni, non dategli retta.
Questa puntata dell’Almanacco del Week End è gentilmente offerta da: Olga Campofreda, Dario Chimenti, Edoardo Vitale.