Chi sono le Sentinelle in Piedi?
Sul finire dei suoi primi dieci anni, qui compiamo una piccola rivoluzione, abbandonando il nostro formato classico – quello del magazine culturale a cadenza vagamente quotidiana – per presentare ogni mese un solo saggio e un solo racconto. Da queste pagine 24 autori ogni anno proporranno il loro filtro sul reale, manipolando inevitabilmente la personalità di Dude mag: ed è una cosa che ci rende enormemente curiosi.
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Chi sono le Sentinelle in Piedi?

«CIAO! TV E GIORNALI STANNO DISTRUGGENDO LA TUA IDEA DI FAMIGLIA? VORRESTI FAR SENTIRE LA TUA VOCE MA NON SAI COME?». Te lo spieghiamo noi.

«CIAO! 

TV E GIORNALI STANNO DISTRUGGENDO LA TUA IDEA DI FAMIGLIA?

VORRESTI FAR SENTIRE LA TUA VOCE MA NON SAI COME?»

Avete anche voi di questi crucci? Allora siete il target delle Sentinelle in piedi, che chiameremo amorevolmente STOCCAFISSI. Nel loro video promozionale, sotto questa apostrofe da preistoria del marketing, vediamo un omino con la cravatta, chiaramente un omino medio, un vero omino padre di famiglia, bagnarsi di sudore e urlare come un pazzo alla vista dei gay in televisione. Fortunatamente gli STOCCAFISSI hanno un rimedio: 

«C’È UNA SOLUZIONE SEMPLICE: BASTA UN LIBRO E UN’ORA DEL TUO TEMPO!»

Gli propongono di diventare uno STOCCAFISSO: deve scendere in piazza a leggere, in piedi, in silenzio, al fine di difendere la libertà d’espressione. Gli STOCCAFISSI sono in giro da più di un anno e da più di un anno possiamo ammirarli in diverse piazze italiane a fare gli STOCCAFISSI.

Gli STOCCAFISSI hanno con i libri il tipico rapporto di chi ne legge pochi: il feticismo. Autentica sineddoche della cultura nel suo insieme, il libro nelle loro mani diventa un oggetto simbolico, una cosa a metà tra un talismano e una spranga da sbattere sui denti delle lobby gay.  

Ma perché lo fanno? Il casus belli è stato il DDL Scalfarotto, il cui testo, in buona sostanza, estendeva la legge Mancino alle minoranze LGBTQI, equiparando le discriminazioni razziali a quelle omofobe e transfobiche. Certi ambienti, per lo più cattolici, non l’hanno presa benissimo e, sotto la difesa nominale della libertà d’espressione, hanno coordinato un’offensiva contro i diritti arcobaleno e ciò che chiamano «l’ideologia gender». È chiaro che se lo STOCCAFISSO viene portato in piazza per affermare qualcosa di astratto come la libertà d’espressione, ciò che sta realmente combattendo è una guerra (un po’ statica a dire il vero) contro avversari ben precisi: omosessuali, lesbiche, transgender, queer, femministe e chiunque non rientri nei tradizionali confini dell’eteronormatività.

Domani, domenica 5 ottobre, dovremo sopportare un’invasione nazionale di STOCCAFISSI nelle maggiori piazze italiane. Allora conosciamoli questi STOCCAFISSI, vediamo chi sono i loro ideologi di punta, così da farci un’idea.

 

Mario Adinolfi

«Voglio la mamma» è il grido che apre la nuova stagione politica ed editoriale di Mario, l’intellettuale dissidente dal cuore d’oro. In un bel post su Libernazione, Alessandro Capriccioli ripercorre la carriera del blogger che si è affermato in politica attraverso una serie frenetica di riposizionamenti tattici. L’ultimo atto è la prossima fondazione di un quotidiano chiamato La Croce che si occuperà di difendere le famiglie come dio le ha fatte e di combattere quelle fatte da satana. Stupisce la cadenza giornaliera, quante notizie farlocche di coppie omogenitoriali che hanno sbranato i figli adottivi riusciranno a mettere insieme? 

Giustamente Capriccioli condanna chi lo sfotte per il suo corpo. Il body-shaming e il fat-shaming sono delle discriminazioni endemiche per le quali in italiano non abbiamo neanche le parole. Ma una cosa voglio dirla: quest’estate mi è caduto l’occhio su un post particolare non di Mario Adinolfi, ma della pagina ufficiale di Voglio la mamma, dalla quale uno si aspetterebbe solo contenuti relativi alle questioni di cui stiamo parlando e invece ci trova questa denuncia qui

Come gli scrivono nei commenti: perché questa discriminazione è da combattere? 

La cornice eteronormativa rimanda ad un immaginario complesso che non si limita a metterti ai margini solo per l’orientamento sessuale, ma anche per un corpo non conforme all’ideale estetico dominante. È triste che Adinolfi sostenga questo dispositivo di esclusione in tutto e per tutto tranne quando è lui quello che ne fa le spese.

 

Costanza Miriano

Nella foto la vedete leggere Zerocalcare durante una veglia STOCCAFISSA; in quell’ottica feticista che svuota di contenuto l’oggetto libro per riempirlo di magia culturale. Ma se i testi sono carne morta, passabile delle interpretazioni più bizzarre, non lo sono i loro autori che possono prendere parola e rifiutarsi di diventare una spranga omofoba

Il feticismo dei libri non si direbbe il solo di Miriano, almeno scorrendo superficialmente i  titoli delle sue pubblicazioni.

Cosa vi aspettereste da saggi che si chiamano Sposati e sii sottomessa o Obbedire è meglio se non una coraggiosa esplorazione della sessualità kink condotta attraverso gli occhi di una schiava consensuale 24/7? E invece sono apologie ultracattoliche dei ruoli tradizionalmente assegnati a uomini e donne. La famiglia che vogliono tutelare gli STOCCAFISSI funziona che «L’uomo deve incarnare la guidala regolal’autorevolezza. La donna deve uscire dalla logica dell’emancipazione e riabbracciare con gioia il ruolo dell’accoglienza e del servizio». Allucinazioni patriarcali da veri zeloti che ormai non hanno più nessun fortino da difendere ma solo vecchi incubi da restaurare. Costanza salta a piè pari il solco che, scolasticamente, divide i conservatori dai reazionari, proponendo modelli che avrebbe sentito come oppressivi pure sua nonna: si tratta infatti di riabbracciare qualcosa che abbiamo disgraziatamente lasciato alle spalle e che ora gli STOCCAFISSI ci spiegano come ritrovare.

 

Camillo Langone

Anni fa girò sui social questo screenshot e molti pensarono al fake. Nessuna burla, l’autore era Camillo Langone, dandy destrorso in forza alla triade Foglio/Giornale/Libero, con la passione per i vini e la faccia da pesce. Si era incaricato di riportarci un curioso fertilizzante messo a punto oltre manica: «E il ministro conservatore inglese David Willets, ha avuto il coraggio di far notare che “più istruzione superiore femminile” si traduce in “meno famiglie e meno figli”. Il vero fattore fertilizzante è, quindi, la bassa scolarizzazione e se vogliamo riaprire qualche reparto maternità bisognerà risolversi a chiudere qualche facoltà».

Col senno di poi, la teoria ci lascia ancora più perplessi: come mettere insieme la fertilità delle femmine, necessaria alla difesa della famiglia di dio, con le amiche STOCCAFISSE come Miriano che lottano coi libri in mano per difendere la famiglia di dio? Avranno speciali libri con le pagine bianche che non le distraggono dalla loro missione biologica?

In tempi più recenti ha scatenato un’altra bella polemica, gioendo per l’incendio della Città della Scienza a Napoli. Che frizzantini questi intellettuali di destra! Riescono sempre scandalizzarci con le loro frecciate anticonformiste. Solo la storia ci dirà se abbiamo ragione noi a vederli come giullari o loro a sentirsi come Cristo che affronta l’incomprensione del popolo nella via crucis. Quest’estate, assai più mondanamente, si è reinventato come il Dan Savage conservatore: il Dottor Amore, l’uomo che spiega agli uomini come scopare le donne. È tenerissimo quando l’arcigno patriarca si rivela il cucciolo spaventato che è: non può portare la “dama” al ristorante di Cracco perché ha paura che la star della tv esca dalle cucine e gliela rubi; immagino letteralmente, con una mazzata sulla testa, da vero uomo. 

 

Questi tre costituiscono il cuore dell’intellettualità STOCCAFISSA e infatti stanno sempre a taggarsi a vicenda, dentro e fuori dai social: Langone recensisce Adinolfi, Adinolfi fa il moschettiere con Miriano e Miriano scrive un delirante pezzo a quattro mani con Langone sui mariti in sala parto visti come potenziali transgender.

Loro sono i generali dell’esercito STOCCAFISSO. Se non volete arruolarvi, domani leggete a casa.

Alessandro Lolli
Alessandro Lolli nasce a Roma nel 1989. Ha collaborato con Nuovi Argomenti, Polinice, Soft Revolution Zine, Crampi Sportivi e DUDE MAG. È laureato in filosofia. A tempo perso lavora in un centro scommesse sportive.
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