I musulmani su Twitter adducono le scuse più disparate per non prendere parte alla Jihad
Sempre più spesso i media, tv e giornali in primis, mettono in risalto il ruolo giocato dal web, e dai social network in particolare, come formidabili casse di risonanza e strumenti di reclutamento del terrorismo islamista internazionale. La propaganda dell’IS passa anche e soprattutto attraverso Facebook, Twitter, Youtube, perfino Instagram (come osservano ad esempio Il Sole 24 Ore e Dagospia), e i più sensibili a questa propaganda sono i nativi digitali, i giovani nati e cresciuti con internet, secondo quanto riferito da Osservatorio Analitico. Ma non sempre la chiamata alle armi jihadista sortisce gli effetti sperati.
Il 26 dicembre lo Stato Islamico ha diffuso tramite i suoi profili social, come riportato da Quartz, un messaggio audio in cui il leader Abu Bakr al-Baghdadi esortava i musulmani di tutto il mondo a unirsi al Califfato e a combattere la guerra santa contro l’Occidente. Il messaggio è stato rapidamente tradotto e twittato dallo scrittore e attivista per i diritti umani Iyad El-Baghdadi, e molti musulmani hanno replicato ironicamente al tweet con i messaggi più disparati: «Non posso arruolarmi, ho appena rinnovato l’iscrizione a Pornhub», «Spiacente, ho prenotato la colonscopia», «Mia mamma non vuole», «Devo lavare i piatti», «Babbo Natale mi ha appena portato Fifa ‘16, magari se ne riparla tra vent’anni».
Ecco alcuni dei retweet più belli:
@iyad_elbaghdadi gotta do the dishes bruv
— RasheedAB (@RasheedAB) 26 Dicembre 2015
@iyad_elbaghdadi Sorry but I'm watching Star Wars, maybe tomorrow…
— Aim Amraam (@Aim_Amraam) 27 Dicembre 2015
@iyad_elbaghdadi santa just got me fifa 16 so maybe in 2 decades or so
— walid el sammak (@walid926) 28 Dicembre 2015
@iyad_elbaghdadi my mom is saying no. Could you come and ask her for the permission?
— ismailsafrin (@ismailsafrin) 29 Dicembre 2015
@iyad_elbaghdadi Only if there's free pizza.
— Steven Gregory (@desenagrator) 29 Dicembre 2015