Riapre il Carhartt Square di Roma: lo street style è di casa a Trastevere
Sul finire dei suoi primi dieci anni, qui compiamo una piccola rivoluzione, abbandonando il nostro formato classico – quello del magazine culturale a cadenza vagamente quotidiana – per presentare ogni mese un solo saggio e un solo racconto. Da queste pagine 24 autori ogni anno proporranno il loro filtro sul reale, manipolando inevitabilmente la personalità di Dude mag: ed è una cosa che ci rende enormemente curiosi.
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Riapre il Carhartt Square di Roma: lo street style è di casa a Trastevere

I gradi di separazione tra un famoso marchio americano di street-wear e uno storico quartiere di Roma, sono molti meno di quanti possiate immaginare.

I gradi di separazione tra un famoso marchio americano di street-wear e uno storico quartiere di Roma, sono molti meno di quanti possiate immaginare. Non c’entra niente il Rugantino e almeno per questa volta Banksy e Obey ne stanno fuori. Il recente restyling del quartier generale della Carhartt in quel di Trastevere ci ha fornito un’ottima occasione per mettere il naso nella storia personale di questo inquilino d’oltreoceano.

La prima cosa che abbiamo scoperto è che se la passa piuttosto bene per avere 125 anni suonati: infatti il marchio Carhartt nasce nel 1890 negli USA, stesso periodo della nascita dei Partiti di massa operai e dei fatti di Chicago. Cosa c’entra, direte voi? C’entra, perché questi operai non lavoravano di certo nudi, bensì indossavano abiti appositamente studiati per resiste alle intemperie della fabbrica. Parte infatti dalla working class la storia della Carhartt, prima di arrivare a essere marchio leader tra gli skater e gli street artists.

Concept significa anche questo: lavorare su un concetto che possa servire da base comune per molteplici fusioni. In questo caso il concept store della Carhartt si sposa con le radici popolari che accomunano il brand al rione Trastevere che lo ospita. In realtà si tratta di un ulteriore passo che avvicina la nostra capitale alle moderne metropoli europee, perché Carhartt è oggi più che mai simbolo di una trasformazione del paesaggio urbano in giungla metropolitana da risemantizzare attraverso il processo di street art e conseguente street style. Un riappropriarsi degli spazi anche attraverso il gesto e la performance artistica dal basso.

Lo store non si limita a essere solo vetrina per il brand, ma promuove la cultura a cui il brand stesso si ispira. Lo scorso 14 marzo in Vicolo del Cedro la riapertura dello Square è stata un’occasione di convergenza e sinergia tra moda, musica e filosofia di vita, ed ecco quindi la performance live di Linda Spjut, artista alt-noise svedese, che sappiamo essere solo un preambolo a un’intensa primavera di collaborazioni ed eventi da tenere d’occhio.

 

Dorsj Godciolahji
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