I 7 capolavori pop dello sport 2015
pop (agg.), dagli anni Sessanta in poi, di qualsiasi manifestazione artistico-culturale rivolta alla massa.
E perché non anche sportiva, allora. Abbiamo raccolto per voi quelli che giudichiamo i 7 momenti sportivi divenuti iconici, nazional popolari nel senso buono, cibo per le masse nell’anno solare che volge al termine.
7. Piqué Rey del Troll
Il Real Madrid viene eliminato dalla Copa del Rey perché ha schierato in campo lo squalificato Cheryshev. il sempre contenuto Gerard Piqué affida a Twitter la sua sportivissima reazione: un tweet muto fatto solo di emoticon che si scompisciano, e rompe l’internet, ottenendo in poco tempo più di 100mila retweet. Più pop di così.
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— Gerard Piqué (@3gerardpique) 2 Dicembre 2015
6. Alex Morgan sulla copertina di Fifa16

Delle implicazioni socio-culturali insite nella scelta dell’EA Sports di aprire al calcio femminile il videogioco sportivo più amato del mondo abbiamo già parlato abbondantemente qui. Per il resto, l’evento ha avuto tanti di quei sottomultipli pop che esiste persino un video promozionale della stessa Alex Morgan sfidata alla console da Kobe Bryant in persona. Vi lasciamo con un interrogativo: quanto ci avete giocato, con le nazionali femminili?
5. Urlate per me, cazzo

La mano destra portata all’orecchio, la sinistra sorregge ancora la racchetta, e la pallina vincente non ha ancora arrestato il suo moto. Urlate per me, cazzo. Urlate per me, cazzo. Roberta Vinci manda a casa Serena Williams nello U.S. Open ed è dura decidere se è più iconica l’esultanza della tennista italiana o gli scambi impossibili con cui ha risposto agli inquietanti battlecry di Serena e conquistato l’ultimo punto.
4. Il selfie di Francesco Totti
La sua Roma non è stata niente di che nel 2015, ma la sua leggenda ha trasceso i confini sportivi con l’esultanza per il suo secondo gol (tra l’altro, bellissimo) nel derby dell’undici gennaio, celebrato con un selfie che è diventato così pop da finire non solo nel promo di PES 2016, ma anche tra le nuove esultanze del gioco. Doppietta pop mica male, per uno che quest’anno ha compiuto 39 primavere.
3. Kobe rompe l’internet (davvero)

La notte (qui da noi) del 29 novembre di quest’anno Kobe Bryant annuncia il suo ritiro a fine stagione spezzando il cuore a tutti, in una poesia d’addio al gioco pubblicata su The Players Tribune. Ecco, vi giuriamo che per alcuni lunghi minuti il sito è stato inaccessibile per sovraccarico di visite. Insomma l’unico ad aver davvero rotto l’internet, nel 2015, è stato il Black Mamba, della cui leggenda vi abbiamo parlato qui, in termini – ovviamente – celebrativi.
2. La patada della discordia
Dato che i contorni della vicenda hanno assunto sfumature talmente nebulose e surreali che una volta a pranzo ho perfino sentito dire da una persona che stimo che il calcio non è mai avvenuto; dato che chiunque sia il villain della situazione a vostro giudizio, se il provocatore o il provocato, questo episodio è degno di essere associato alla parola sport solo perché è avvenuto in una categoria sportiva; dato che se n’è parlato fin troppo; dato che tra l’altro ce ne importa anche relativamente, vi confessiamo che è a malincuore che abbiamo inserito questo momento in questa classifica.
Eppure tutto il mondo l’ha visto e tutto il mondo ne ha parlato. Perciò sta qui, che ci piaccia o meno: Rossi vs. Marquez, e il cielo è crollato.
1. Il fatto di essere Steph Curry

Che Steph Curry fosse the next best thing in NBA già si era capito. Ma se possibile, nel 2015, il suo nome è diventato connubio di estetica e concretezza, grazie alla combinazione tra lo spettacolo senza precedenti offerto dal point guard dei Warriors e l’anello conquistato da Golden State. Anche noi avevamo affrontato l’argomento qui, a modo nostro. Niente di più pop può esistere nel 2015. Da questo anno solare in poi Steph lo troverete ovunque, dai cartelloni pubblicitari agli zainetti dei ragazzini.
Articolo a cura di Simone Vacatello, via Crampi Sportivi.