Abbiamo scherzato fin troppo sul fatto che da quando c’è Masterpiece per noi è una Bloody Sunday a settimana. Ma dovete sapere che al disagio non c’è mai fine e vogliamo rendervi partecipi di un aspetto molto intimo del nostro magnifico Circolo.
Diciamo che una colonna portante della combriccola se ne è andata oltremanica e diciamo che Masterpiece non è esattamente quel genere di programmi che va in Eurovisione (cosa che francamente troviamo scandalosa, trattandosi del primo talent dedicato alla scrittura, ma tant’è). Diciamo anche che non siamo esattamente degli abilissimi hacker, di quelli in grado di trovare in streaming anche Tele Capri nel cabotaggio piratesco del web e aggiungiamo in ultimo che forse ecco, come dire, il bonifico del pagamento del canone rai da quel che ci risulta ha avuto molti problemi a superare lo stretto che separa le terre britanniche da quelle europee, mettiamola così. Perciò la nostra personalissima domenica sera ha assunto tratti ancor più ricchi di sfumature tragicomiche con improbabili collegamenti via Skype e gruppi d’ascolto composti prevalentemente da computer seduti sul divano.
Il fatto che di recente ci sia capitato di rivedere Fahrenheit 451 ci ha senza dubbio condizionato: Masterpiece è diventata la nostra grande famiglia, abbiamo preso a chiamarci a vicenda “cugini” e poi vabe’ tutta la storia dei libri bruciati, si potrebbe fare molta facile ironia su questo, ma limitiamoci a considerare il celeberrimo lancio del manoscritto di De Carlo un po’ l’equivalente di quello che facevano i pompieri di Truffaut/Bradbury.
In conclusione, durante la puntata di ieri, abbiamo avuto dei piccoli problemi tecnici causati dal digitale terrestre. Siamo stati costretti a circondarci di schermi che proiettavano il nostro talent preferito, e con l’audio fuori sincro e le immagini che smagnetizzate, la comprensione della trama ha subito notevoli danni.
Ecco un breve riassunto dell’esclusiva puntata di Masterpiece che abbiamo visto domenica sera – Forti del contatto preso con gli acchiappafantasmi sfruttati in una delle prime puntate, i giudici sono riusciti a evocare lo spirito di Hemingway, disperato perché da morto non riesce più a beneficiare degli effetti dell’alcol. Gli autori gli hanno assicurato che leggendo alcuni monologhi dei concorrenti sarebbe riuscito a riprodurre all’incirca la stessa esperienza di un’intera bottiglia di rum scolata con la fretta che solo durante il proibizionismo.
Hemingway comunque entra già visibilmente alterato, deve in qualche modo aver risolto, perché si presenta in studio credendo di essere Picasso.
Successivamente viene chiamato in causa l’ex segretario del PD Bersani. Evidentemente la prova è quella di scrivere un discorso di dimissioni e lui è stato chiamato quale giudice aggiunto con cognizione di causa. Infine altro highlight della puntata è stata la partecipazione straordinaria del capitano Spock. Visibilmente sfuggito ai danni del tempo grazie ai viaggi sull’Enterprise, ha finalmente trovato un’estetista in grado di aggiustargli il disegno delle sopracciglia. In un centro estetico ai confini della galassia.
Molto chiari i segnali da parte degli autori sul personaggio di Trucco: con primi piani sempre più insistenti stanno cercando di trasformare la faccenda della factory e delle eliminazioni in un remake di Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie. Ma noi siamo intelligenti, in vacanza giochiamo sempre a Morto con le carte napoletane, abbiamo letto la quarta di copertina di tutti i libri di De Cataldo e sappiamo che il primo sospetto non è mai quello che alla fine riesce a trucidare la combriccola per intero. Qualcuno accopperà anche Trucco. Alla fine della puntata, per adesso, soccombe Agnese perché piange. Addio gag sui parrucchieri ciechi. Ce ne faremo una ragione.
L’indomani, ripresi dallo stress dei nostri esperimenti Hi-Tech, abbiamo rimesso la cassetta di Viaggi Spaziali nella custodia e abbiamo visto per davvero la seconda puntata di Masterpiece. Ecco cosa è accaduto:
- Hemingway sempre più ubriaco ha dichiarato di essere Michele Placido;
- Il personaggio di Lilith assume spessore psicologico, ma per mancanza di fondi gli autori copiano-incollano dal Giovane Werther;
- Nel frattempo i concorrenti stanno lavorando ai loro romanzi con Cristofori, editor della Bompiani, immesso all’interno del loft a discutere con i diretti interessati sulle debolezze dei loro manoscritti. Più che una seduta di editing sembra una scena da confessionale in stile Don Matteo. Trucco sta quasi per confessare i suoi precedenti da omicida, ma pensa che questo potrebbe comportare dei problemi di stress alla mamma che guarda da casa. Inoltre non ricorda l’Atto di dolore.
I suoi occhi comunque non sanno mentire. «Ha inserito diecimila personaggi» gli dice l’editor, «se ne rende conto?». Certamente che se ne rende conto. Altrimenti come farebbe a eliminarli tutti con dolore e lentezza nel corso dei capitoli, per poi bruciare i loro corpi in una grande deflagrazione finale?
- Il loft, piccola puntualizzazione, appartiene alla Ex-manager. È palese che sia l’unica a potersi permettere un appartamento del genere, affittandolo poi a Rai Tre. È per questo che è stata presa a Masterpiece, no? No?
- il tema della puntata pare essere l’odio, comunque. Le prove girano tutte intorno al redigere un perfetto messaggio minatorio di una cellula terroristica, ideare l’imprecazione perfetta per quando sei in fila alla posta, rivelare al tuo migliore amico che sei stato a letto con sua moglie (che fa splendidi giochini con le teste di cavallo) solo per vendicarsi del fatto che ha buttato il romanzo che gli hai regalato. Esercitarsi al ricatto, all’insulto, all’andare-ospiti-da-Vespa-e-interloquiire-con-Sgarbi-Vittorio. Ci pare giusto. Del resto un futuro scrittore deve soprattutto essere preparato all’arte del saper campare.
Alla fine dei giochi la Sgarbi, che ha nascosto le orecchie appuntite da Spock nella cotonatura dei capelli, invece di eliminare un altro concorrente ne salva due: Medico della Mutua aka Bussa ed Ex Manager. Solo Agnese è fuori definitivamente.
Il nostro Coach – travestito da Nanni Moretti in questa puntata di Carnevale – cerca di fuorviarci con una massima metanarrativa: a Masterpiece se sai scrivere non è mai detta l’ultima.
In verità lo sappiamo bene che il principio di fondo è un altro: a Masterpiece le regole si decidono di puntata in puntata.
Comunque chissene. Ci siamo divertiti. Forza, su, ballate ancora adesso. Fateci vedere gli addominali. Venite alle mani.
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