Cosa è successo agli Emmy Awards
Sul finire dei suoi primi dieci anni, qui compiamo una piccola rivoluzione, abbandonando il nostro formato classico – quello del magazine culturale a cadenza vagamente quotidiana – per presentare ogni mese un solo saggio e un solo racconto. Da queste pagine 24 autori ogni anno proporranno il loro filtro sul reale, manipolando inevitabilmente la personalità di Dude mag: ed è una cosa che ci rende enormemente curiosi.
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Cosa è successo agli Emmy Awards

Riassunto: ha vinto tutto HBO.

La 67esima edizione degli Emmy ha incoronato la tv via cavo: HBO, la dominatrice assoluta della serata con quattordici statuette – seguita da Comedy Central con ben dieci premi in meno –, porta a casa sia la miglior serie drammatica (Game of Thrones, prima serie fantasy a vincere il massimo riconoscimento) sia la miglior serie comedy (Veep). Una doppietta che non si vedeva da tredici anni, da quando nel 2002 NBC vinse con Friends e West Wing.

HBO ha piazzato un cavallo vincente in ogni sezione: Veep nelle comedy (4 Emmys), Olive Kittenridge nelle miniserie (6 Emmys) e Game of Thrones nei drama (4 Emmys), annichilendo la concorrenza e rendendo ancora più chiaro il divario tra i canali via cavo e gli altri. Nemmeno i network online sono riusciti ad arginare lascesa di HBO, con Netflix che torna a casa con un solo premio (Uzo Aduba in Orange is the New Black), e Amazon che riesce a strappare due statuette grazie al piccolo exploit di Transparent.

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Non sono mancati i momenti più commoventi, come il discorso di Viola Davis, prima attrice afroamericana ad aver vinto lEmmy come migliore attrice in una serie drammatica (How to Get Away with Murder), che dal palco del Microsoft Theater ha sottolineato come «lunica cosa che divide le donne di colore dalle altre è lopportunità» e Jeffrey Tambor, che ha voluto dedicare il suo premio alla lotta per i diritti delle persone transgender, in linea con il suo personaggio in Transparent (serie stupenda che vi consiglio di recuperare n.d.a.).

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C’è stato anche modo di rivedere Tracy Morgan in pubblico dopo lincidente che laveva quasi ucciso più di un anno fa. Ma le belle notizie non sono finite qui, perché con la vittoria di Veep si sono spezzati i sogni di gloria di Modern Family, che avrebbe potuto vincere il suo quinto Emmy consecutivo come miglior serie, un affronto che onestamente non sarei riuscito a sopportare.

La conduzione di Andy Samberg è invece sembrata piuttosto fiacca, sicuramente penalizzata dalle continue interruzioni pubblicitarie (una ogni due awards) ma comunque piatta, soprattutto nel discorso dapertura della cerimonia, dove si è prevedibilmente concesso più di qualche battuta su Donald Trump e gli altri candidati alle prossime elezioni americane.

Di tuttaltro tenore è stato invece il video musicale che ha aperto la serata, nel quale Andy Samberg decide di chiudersi in un bunker (citando Unbreakable Kimmy Schmidt) per recuperare tutte le serie in circolazione. Nel video trovano spazio una serie di camei di alcune star nominate agli Ammy, tra cui Kerry Washington, Bob Odenkirk, Jon Hamm e Will Forte nei panni di Javert de I Miserabili. Non è mancata la classica polemica sullo spoiler, nata da un video che voleva celebrare le serie terminate nel corso dellanno, ma che secondo alcuni mostrava fin troppo dei rispettivi finali.

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MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA COMEDY

Allison Janney per Mom

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA COMEDY

Tony Hale per Veep

MIGLIOR SCENEGGIATURA IN UNA COMEDY

Simon Blackwell, Armando Iannucci e Tony Roche per Veep, Election Night

MIGLIOR REGISTA IN UNA COMEDY

Jill Solloway per Transparent

MIGLIOR ATTORE IN UNA COMEDY

Jeffrey Tambor per Transparent

MIGLIORE ATTRICE IN UNA COMEDY

Julia Louis-Dreyfus per Veep

MIGLIOR REALITY

The Voice

MIGLIOR SCENEGGIATURA IN UNA MINISERIE O FILM TV

Jane Anderson per Olive Kitteridge

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA MINISERIE O FILM TV

Regina King per American Crime

MIGLIOR REGIA PER UNA MINISERIE O FILM TV

Lisa Cholodenko per Olive Kitteridge

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA MINISERIE O FILM TV

Bill Murray per Olive Kitteridge

MIGLIORE ATTRICE IN UNA MINISERIE O FILM TV

Frances McDormand per Olive Kitteridge

MIGLIOR ATTORE IN UNA MINISERIE O FILM TV

Richard Jenkins per Olive Kitteridge

MIGLIOR SCENEGGIATURA PER UNO SHOW DI VARIETÀ

The Daily Show con Jon Stewart

MIGLIOR SHOW SKETCH / VARIETÀ

Inside Amy Schumer

MIGLIOR REGIA PER UN TALK SHOW DI VARIETÀ

The Daily Show

MIGLIOR TALK SHOW DI VARIETÀ

The Daily Show

MIGLIOR SCENEGGIATURA PER UNA SERIE DRAMMATICA

David Benioff D.B. Weiss per Game of Thrones

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMMATICA

Uzo Aduba per Orange is the New Black

MIGLIOR REGIA IN UNA SERIE DRAMMATICA

David Nutter per lepisodio Mothers Mercy in Game of Thrones

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMMATICA

Peter Dinklage per Game of Thrones

MIGLIORE ATTORE IN UNA SERIE DRAMMATICA

Jon Hamm per Mad Men

MIGLIORE ATTRICE IN UNA SERIE DRAMMATICA

Viola Davis per How to Get Away with Murder

MIGLIOR SERIE COMEDY

Veep

MIGLIOR SERIE DRAMMATICA

Game of Thrones

 

Francesco Martino
Nato nel 1989 è studente di Giornalismo a Roma Tre. Vive di cultura pop e musica. Collabora con DUDE MAG, Serial Minds e Prismo. Suona la batteria conservando sogni di gloria.
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