Ha piovuto tantissimo. Un maggio veramente strano, sembrava novembre caldo. Non ci sono più le mezze stagioni, no. Le stagioni vanno proprio a caso. Nel dubbio, meglio tapparsi dentro casa e vedere Netflix. Dopo aver iniziato circa quindici serie TV, ti ricordi dell’esistenza dei film. I film! Quelle cose che durano un’ora e mezza/due ore e finiscono lì! Fa così vintage.
Ne abbiamo selezionati altri tre dal catalogo. Tre non banali. Tre a caso, come le stagioni. In uno parlano di mostri mezzo per scherzo, in un altro c’è Jeeg Robot del recupero crediti, mentre nel terzo c’è il futuro Freddy Mercury che impazzisce e fa cose assurde. Però si sa, The show must go on. Quindi, cominciamo:
Colossal (2017)
Livello ansiogeno: 2/5;
Colpo d’occhio: 2/5;
Notipregodaimacheveramente: 3/5;
Ok, però adesso ho sonno: 2/5;
Riso: Piatto gigante;
Doppiaggio: Sì, tra una birra e un’altra.
Ok, c’è la tizia de Il diavolo veste Prada (Anne Hathaway) che ha una vita un po’ matta: beve parecchio, non si capisce bene che lavoro faccia o se lavori, ha un ragazzo ma non se lo fila più di tanto. Il compagno decide di lasciarla e la butta fuori di casa, allora lei torna nel suo paesino d’origine immerso nel nulla. E un mostro appare a Seul. Un mostro gigantesco che spacca tutto, uccide persone, fa un casino incredibile. Ne parlano i TG, la cosa è stranissima, forse era successa anche 25 anni prima, ma vallo a sapere. Poi si scopre una cosa un po’ particolare (si vede anche dal trailer) e parte la sfaciolata pesante. Il film ti lascia stordito: lo guardi fino alla fine come se fosse tutto vero, poi ti svegli e le uniche parole che ti escono di bocca sono: «Cosa ca**o ho appena visto».
Controindicazioni: Se in questo periodo ti senti un mostro, non guardare questo film. Potresti comparire all’improvviso a Seul e non sarebbe carino da parte tua.
Rimetti a noi i nostri debiti (2018)
Livello ansiogeno: 3/5;
Colpo d’occhio: 3/5;
Notipregodaimacheveramente: 3/5;
Ok, però adesso ho sonno: 2/5;
Riso: Con gli interessi;
Doppiaggio: Sì, poi il doppiatore è scappato inseguito dai creditori.
Allora, c’è Jeeg Robot che ha smesso di difendere gli umili e gli indifesi e non ha più una lira. Gli staccano la luce a casa, ha parecchi debiti e una notte un tizio lo picchia. Allora va da quelli con i quali ha debiti e gli fa «Ehi, non ho soldi, ma posso picchiare la gente anche io per recuperare debiti». Loro dicono sì. A quel punto, Jeeg Robot parte insieme a Giallini e molesta la gente fino a farla vergognare. Certi punti sono difficili da mandar giù, bocconi grandi di soldi che mancano e di schifo e di pura messa alla gogna di chi non può pagare. Attori bravi bravi, argomento non banale, Roma sullo sfondo non fa mai male. Però non c’è Marinelli nel ruolo di cattivo, quindi mezzo voto in meno.
Controindicazioni: se ancora non avete pagato la quota del Fantacalcio, fatelo alla svelta. A breve potreste essere picchiati da Jeeg Robot.
Buster’s Mal Heart (2016)
Livello ansiogeno: 4/5;
Colpo d’occhio: 2/5;
Notipregodaimacheveramente: 4/5;
Ok, però adesso ho sonno: 2/5;
Riso: Digiuno;
Doppiaggio: No, perché il doppiatore stava scappando dalla polizia.
Jonah (Rami Malek) aveva una vita relativamente tranquilla: un impiego come concierge in un albergo di seconda mano, una moglie, una figlia. Il sogno di andare a vivere lontano. Però questa vita a un certo punto inizia a stargli un po’ strettina. E va a finire che lui diventa un barbone che si aggira per le montagne e occupa le case della gente che sta in vacanza e ci vive per un po’ e poi se ne va e via discorrendo. Il film parla di come lui sia arrivato a questo scapocciamento quasi totale. Tutto parte da un tizio che gli chiede una stanza d’albergo per dormire, ma non ha soldi. Da lì, una serie di spiacevoli eventi. E una tragedia.
Controindicazioni: se non siete troppo soddisfatti della vostra vita, non guardatelo. E occhio a chi vi entra dentro casa quando non ci siete: potrebbe essere il nuovo Freddy Mercury. «Mamaaaaaaa».