Tre film su Netflix che non si è mai visto nessuno | Maggio
Sul finire dei suoi primi dieci anni, qui compiamo una piccola rivoluzione, abbandonando il nostro formato classico – quello del magazine culturale a cadenza vagamente quotidiana – per presentare ogni mese un solo saggio e un solo racconto. Da queste pagine 24 autori ogni anno proporranno il loro filtro sul reale, manipolando inevitabilmente la personalità di Dude mag: ed è una cosa che ci rende enormemente curiosi.
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Tre film su Netflix che non si è mai visto nessuno | Maggio

Un maggio vestito da novembre ci ha inzuppato d’acqua un giorno dopo l’altro, e noi per ripicca invece di uscire di casa abbiamo scelto di stare su Netflix.

Un maggio vestito da novembre ci ha inzuppato d’acqua un giorno dopo l’altro, e noi per ripicca invece di uscire di casa abbiamo scelto di stare su Netflix. Sì, ogni scusa è buona, ok, però davvero oh ma quanto ha piovuto a maggio? Era veramente maggio? È colpa dei poteri forti? È colpa della poca affluenza alle urne? È colpa dell’Unione Europea?

Tante domande restano in sospeso, e non avendo risposta meglio guardare un film — anzi, tre. Sempre strani, perché a noi le cose mainstream non piacciono mica. Per dire: se tutti votano Lega, noi invece — ma non parliamo di politica! Anche perché pare che ogni volta che ne parli regali voti a Salv — allora, il primo film è parecchio oscuro/folle e neanche so perché l’ho visto (forse mi ispirava il titolo), il secondo è una presammale™ però alla fine bello dai, il terzo invece è tipo un episodio bonus di Black Mirror.

 

La Noche Del Jabali (2016)

Livello ansiogeno: 4/5;
Colpo d’occhio: 4/5;
Notipregodaimacheveramente: 3/5;
Ok, però adesso ho sonno: 2/5;
Riso: finito da parecchio tempo;
Doppiaggio: no, perché il doppiatore stava cercando qualcuno in Sud America.

Che tradotto vuol dire “la notte del cinghiale”, quindi io ho pensato wow, chissà cosa farà questo cinghiale di notte, quali avventura vivrà nel buio del bosco! E invece no, proprio no, cioè non si vede neanche un cinghiale. La storia parla di una scrittrice che vola in Sud America per cercare risposte sul suo fidanzato, scrittore anche lui, morto poco prima e accusato di essere un assassino. Il film ti mette addosso parecchia ansia perché sono tutte scene secche, crude e ambigue e non si capisce nulla. Un’ora e venti di cose strane e terribili ambientate in luoghi bellissimi (almeno quello). Sembra tutto incasinato ma in realtà è un bel puzzle con un finale inaspettato, quindi convincente.

Controindicazioni: non andate in posti dove assassinano le persone. Per il resto, buon viaggio!

 

Blue Jay (2016)

Livello ansiogeno: 1/5;
Colpo d’occhio: 2/5;
Notipregodaimacheveramente: 2/5;
Ok, però adesso ho sonno: 2/5;
Riso: c’è, ed è parecchio dolce;
Doppiaggio: sì, ma l’ho visto comunque in lingua originale perché sono così indie.

Lacrimoni. Cioè, lacrimoni veri. Tutto molto romantico: due ex fidanzati ai tempi del liceo si rincontrano per caso in un supermercato del loro paese natale e vivono una giornata insieme. Due vite che sono andate avanti parallelamente per anni e che improvvisamente si incrociano di nuovo: le premesse possono essere anche banali, ma Blue Jay non lo è per niente. Le scene sono intense e parecchio vere, bravi gli sceneggiatori, bravi gli attori, bravo il regista. Bello anche il finale, dove il film poteva cadere inesorabilmente e invece è rimasto in piedi. Con le lacrime agli occhi, ma comunque in piedi.

Controindicazioni: se state per tornare nel vostro paese natale dove vive il/la vostro/a ex, non guardate questo film. Oppure fatelo e piangete tantissimo.

 

OtherLife (2017)

Livello ansiogeno: 3/5;
Colpo d’occhio: 2/5;
Notipregodaimacheveramente: 3/5;
Ok, però adesso ho sonno: 2/5;
Riso: sembrava di sì, ma era solo un sogno;
Doppiaggio: no, perché il doppiatore era impegnato con il lancio di un nuovo prodotto rivoluzionario.

Vi manca Black Mirror, eh? Tutte quelle belle puntate ansiogene, distopiche e stranianti, eh? Ecco, forse OtherLife può restituire in parte quelle sensazioni li. Cioè, lo stile è quello lì, ecco, senza paragoni azzardati. Vabbè, insomma: nel film c’è una ragazza che è impegnata con il lancio di una sostanza che ti metti negli occhi e ti fa fare dei trip mentali assurdi in cui tu vivi esperienze tipo scalare una montagna. Queste avventure tu le immagazzini proprio come se le avessi vissute veramente, nella tua testa durano parecchio ma nella realtà passano pochi secondi. Figata, ve’? Solo che ovviamente ci stanno persone che vogliono usarla in modi poco carini e la protagonista si ritrova a dover lottare contro diverse persone. E anche contro se stessa.

Controindicazioni: evitate di farvi mettere negli occhi sostanze sconosciute. Se proprio volete farlo, prima leggete attentamente il foglio illustrativo.

Leonardo Mazzeo
Classe 1993, di solito scrivo di calcio, qualche volta però esco e vado altrove, non importa dove. Colore preferito: arancione. Segni particolari: nessuno.
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