Azimuth è una delle coordinate del sistema altazimutale, uno dei tradizionali sistemi astronomici, per determinare la posizione di una stella sulla volta celeste, ma è anche il nome di una giovanissima rivista italiana che si occupa di filosofia. Proprio come l’azimut è utile per impostare la rotta, così questo ambizioso progetto può agevolare l’orientamento di chi voglia imbattersi nel sempre più dispersivo e labirintico dibattito filosofico contemporaneo.
La promessa di Azimuth è infatti quella di fornire ad ogni uscita una visione del tema trattato che sia il più possibile completa avvalendosi di competenti e prestigiose firme nazionali e internazionali.
Ogni uscita è monografica, ha cadenza semestrale e, nonostante i cupi tempi che sta passando l’editoria, un po’ per sfida e un po’ per nostalgia, ha preferito non abbandonare il cartaceo.
Il primo numero intitolato The Domain of the Human. Anthropological Frontiers in Modern and Contemporary Thought a cura di Simone Guidi e Antonio Lucci non ha tradito le aspettative: si parte dal tradizionale, ma senz’altro attuale, dibattito uomo/macchina passando per l’antropologia pragmatica kantiana e il darwinismo per approdare, infine, al postumano.
Il secondo numero, Aesthetics and Politics. Perspectives in Contemporary Philosophy curato da Federica Buongiorno (anche editor-in-chief), offre gli strumenti necessari per capire qual è il rapporto tra estetica e politica oggi, quindi le analisi dell’importanza che possono avere i colori usati per le pubblicità delle campagne elettorali fino ai Google glass e Studio Azzurro.
Web site: www.azimuthjournal.com