L’inizio della mia annuale depressione coincide esattamente con l’avvento di Linea Notte Estate nel palinsesto televisivo. Ovvero la versione estiva dell’approfondimento politico notturno di Rai Tre, che altro non è se non il morbido e accogliente capolinea di tutti i miei benedetti giorni feriali. Non c’è niente di meglio per prendere sonno. Coccolato da esponenti politici di serie B che si devono fare le ossa o ex volti noti che si devono rifare una verginità, matematicamente, entro la fine della trasmissione, sarò tra le braccia di Morfeo. Ecco, la versione estiva – oltre a durare una misera e scarna mezz’ora – va in onda con un orario diverso, stridendo mortalmente con il mio non così flessibile sonno. In studio affiorano ospiti di giorno in giorno più abbronzati, scompaiono le cravatte e le camicie sono meno abbottonate, insomma si respira una generale aria di distensione, come a dire: è arrivata l’estate. E infatti il programma si chiama Linea Notte Estate, proprio perché è arrivata l’estate. Sono un patito del dibattito politico in tv e pretendo di avere l’equivalente del calciomercato, una specie di metadone che gli amanti del calcio sfoggiano durante la sosta estiva dei campionati. A proposito, che mercato da paura sta facendo l’A.S. Roma?
Tutte quelle repliche in tv, mi mettono una forte nostalgia, i cult di Rai Movie diventano scadenti; per non parlare di quali terrificanti pellicole riescano a trovar spazio al cinema, concetto già spiegato adeguatamente da Nanni Moretti in Caro Diario. L’esodo estivo del salotto politico è deleterio per il mio bioritmo. Ho bisogno delle idiozie di Gasparri perché canalizzano la mia rabbia. L’inettitudine degli esponenti del PD ravviva la mia autostima. Mi dimentico di cenare perché non c’è la voce di Lilli Gruber a ricordarmi che ora si è fatta, ho perso quattro chili da quando è andata in vacanza. Mi mancano gli “alé” di Floris e persino l’odiosa vocetta di Travaglio.
La sola resistente presenza di Luca Telese è magra consolazione. Poverino, la sua buona volontà non basterà mai per smaltire tutti i processi di Berlusconi, tutti i tentennamenti del governo Letta, tutti gli F35 che stiamo per comprare, tutti gli incidenti diplomatici con i dissidenti kazaki, tutte le volte che Calderoli vomita qualche porcata eclatante nel tentativo di ricordare l’esistenza di quell’accozzaglia di mentecatti radunati sotto il nome della Lega Nord inesorabilmente avviati verso l’estinzione in nome del darwinismo più elementare.
Egregio direttore Mentana, ma non vede quanto materiale? Perché non tirare fuori due o tre dei suoi speciali con quelle sigle orribili? Dio, cosa darei per una maratona elettorale in pieno agosto! Inoltre non devono essere trascurate le gravi ripercussioni che si hanno nel lasciare a piede libero tutti quei politici, costretti a fare il loro lavoro in mancanza di ospitate qua e là. Avete idea dei danni che è in grado di fare la De Girolamo ogni volta che mette piede negli uffici del suo ministero? Per non parlare della crisi d’identità in cui riversano tutti quei parlamentari: pare che molti di loro siano stati avvistati agli angoli delle strade mentre gridavano ai passanti increduli «Non mi interrompa!».
Non che io stia messo meglio, del resto. La settimana scorsa mi sono accampato nell’ascensore del mio palazzo per fare sondaggi in vista delle elezioni dell’amministratore di condominio. Che qualcuno faccia qualcosa. Il mio account Twitter sta mettendo le ragnatele, non c’è più nulla su cui ironizzare o sparare a zero. Oh, dannata e arida estate che ogni volta ritorni, che tragico disamore il mio: tempo immemore è passato da quando in età infantile t’abbracciavo al suono della campanella dell’ultimo giorno di scuola. Ora sei cambiata, ti sei sciupata cara estate, sei diventata il campo di battaglia in cui lotto (e perisco) per evitare che la meta delle vacanze con gli amici sia Mykonos o Ibiza. Persino il Papa è andato in vacanza ad onta di ogni mio tentativo di riconciliazione con la Santa Sede. E così, nei momenti di maggiore sconforto, quando gli insistenti inviti su Facebook a tutti quegli eventi al Pigneto minano la stabilità del mio già delicato cabotaggio, non faccio altro che tornare agli antichi valori, al di là dei sonniferi e degli antidepressivi: entro nelle librerie dei grandi gruppi editoriali e vago tra gli scaffali al cospetto di tutto quel sapere che non potrò mai sottomettere, neanche in sette vite. E mi cheto, perché so che lì ci sono dvd, libri e dischi in abbondanza per sfangarla ogni giorno d’estate. L’altro giorno, durante una di queste passeggiate, con un tuffo al cuore, ho visto un bimbo entrare correndo sorridente in libreria. E mi hanno emozionato la letizia e la beatitudine con cui si fiondava verso la fatidica e solenne scelta del suo “libro per l’estate”. L’ho ritrovato in fila alla casa, con l’Xbox.
Edoardo Vitale è anche su twitter @edoardovitale_ e sul suo blog www.concimalatesta.it
Illustrazione a cura di Giulio Castagnaro – Studio Pilar.