10 idee per rilanciare Sanremo
Sul finire dei suoi primi dieci anni, qui compiamo una piccola rivoluzione, abbandonando il nostro formato classico – quello del magazine culturale a cadenza vagamente quotidiana – per presentare ogni mese un solo saggio e un solo racconto. Da queste pagine 24 autori ogni anno proporranno il loro filtro sul reale, manipolando inevitabilmente la personalità di Dude mag: ed è una cosa che ci rende enormemente curiosi.
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10 idee per rilanciare Sanremo

Dal Sanremo acustico a quello con gli zombie.

1. Sanremo Naked

Sanremo uguale ma senza orchestra. Il problema è che l’entità vecchissima che continua a mandare Sanremo è convinta che orchestrare una canzone, sviolinare e sbrodolare una melodia, crescere crescere crescere e fare una panoramica da lontano su palco, scalinate e pubblico che applaude, mentre il cantante di turno è all’apice del pezzo, sia una cosa emozionante e bella. No. Non è bella, anzi, è brutta. Quindi propongo un Sanremo senza orchestra, più acustico, più a misura d’uomo, più intimo forse. Smettete di orchestrare i gruppi per l’amore di dio, che i gruppi rimangano gruppi, che i cantautori se la cavino con il loro strumento e che i cantanti si appoggino a una piccola band.

 

2. Apocalyptica

Sanremo uguale ma solo con l’orchestra. Gareggiano pezzi per orchestra senza cantanti. Il festivàl delle orchestre. Cambio palco di 10 minuti in cui si raccontano aneddoti su compositori famosi.

 

3. Live @Pompei

Presenta Alberto Angela. Ogni artista si esibisce con un gruppo di massimo quattro elementi nell’anfiteatro romano di Pompei, senza pubblico. I momenti musicali si alternano con Alberto Angela che racconta la storia dei vari concorrenti mentre cammina sulle pendici di un vulcano, ammantanto da vapori sulfurei. Metafisico. Non vince nessuno.

 

4. Youtube

Al posto del palco c’è un mega schermo da 15 milioni di pixel spalmati su 900 metri quadrati di superficie. I concorrenti sono i chiunque che si loggano gratuitamente al sito www.vincisanremopersonaqualunque.it e a turno hanno a disposizione 2 minuti in cui sono in diretta e possono esibirsi in qualsiasi modo eseguendo una canzone qualsiasi. Non c’è modo di manipolare o censurare l’esibizione, l’unica regola è che si canti o suoni (questo dà un brivido pazzesco allo show perché potrebbe capitare un vecchio che si masturba cantando gli Slayer e nessuno potrà farci niente). Vince chi prende più Like.

 

5. Sanremo Express

Ogni concorrente viene mandato con uno strumento a sua scelta e il corrispettivo di 200 euro in un paese random del mondo. Ogni concorrente, senza l’aiuto di amici o autori o chicchessia, deve scrivere delle canzoni originali ed esibirsi in giro cercando di guadagnare denaro o piccoli favori quali cibo, acqua, passaggi e un giaciglio. Una snella troupe di cameraman lo segue ovunque registrando le sue vicende. Vince chi dopo un anno non muore di stenti, costruendosi la vita più dignitosa come artista di strada.

 

6. Berlusconi

Sanremo scritto, diretto e presentato da Silvio Berlusconi, al quale vengono concessi soldi illimitati sul progetto. L’unica condizione è che i gruppi selezionati siano gruppi metal. Il dopo festival consiste in un piccolo reality che racconta come Berlusconi sostiene le band nelle esibizioni e come le consiglia nel rapporto con le case discografiche e con i produttori.

 

7. Tekken

I concorrenti non cantano ma combattono tra loro con armi a scelta (non armi da fuoco). Di volta in volta il setting degli incontri ricalcherà ambientazioni archetipiche d’avventura: la giungla, la nave pirata, l’antica città precolombiana, il locale di striptease, la gabbia, il tetto del grattacielo, il Colosseo. È vietato inquadrare il momento in cui muore un concorrente. Vince chi rimane vivo, il quale solo a quel punto potrà cantare la sua canzone.

 

8. 100

Alla centesima edizione del Festival della Canzone Italiana saremo almeno nel 2100, contando qualche guerra mondiale e almeno una guerra santa, durante le quali, per decenza, non verrà organizzato. L’occasione darà adito ad una edizione celebrativa per la quale verranno resuscitati tramite il Voodoo 2 (un voodoo collaudato e usato nella medicina del futuro) i 10 vincitori più famosi della storia di Sanremo, ovvero:

Nilla Pizzi (Grazie dei fiori 1951, Vola colomba 1952)

Claudio Villa (Buongiorno tristezza 1955, Bangarang 1957, Addio… addio… 1962, Non pensare a me 1967, Platino fuso 2027)

Domenico Modugno (Nel blu dipinto di blu 1958, Ciao ciao bambina 1959, Enter Sandman 1962, Dio come ti amo 1966)

Iva Zanicchi (サタン 1967, Zingara 1969, Ciao cara come stai? 1974)

Adriano Celentano (Chi non lavora non fa l’amore 1970)

Al Bano e Romina Power (Ci sarà 1984)

Massimo Ranieri (Perdere l’amore 1988)

Giorgia (Come saprei 1995)

Annalisa Minetti (Senza te o con te 1998)

Povia (Vorrei avere il becco 2006)

I 10 concorrenti, con la pelle a brandelli, le ossa sporgenti e i vestiti lisi, eseguiranno i loro grandi classici tra l’entusiasmo dei fan. Ad ogni eliminazione il malcapitato verrà finito con un colpo di pistola in testa, di modo che possa riposare per sempre in pace senza infettare nessuno. Il vincitore avrà la possibilità di rimanere non-morto e di rifarsi una vita.

 

9. Herzog

Sanremo normale, dove però tutti i concorrenti, i presentatori, l’orchestra e il pubblico, agiscono in stato di ipnosi, come gli attori del film Cuore di vetro, del 1976, di Werner Herzog. All’inizio di ogni puntata il presentatore (ad esempio Carlo Conti) tenta di ipnotizzare il pubblico a casa attraverso lo schermo. Il risultato sarà uno show lento e onirico, dissonante e funereo.

 

10. San Terzo

Edizione dove vince chi arriva terzo. Quindi dove ogni concorrente dovrà adoperarsi con un misurino a non fare il massimo ma neanche il peggio, di risultare medio, ma non schifoso, neanche bravo, una stecca lì, una buona esibizione là, una canzone con la strofa bellina, ma con il ritornello che boh, non convince troppissimo. A tutti quelli che non arrivano terzi viene tagliato l’alluce (per mettere un po’ di pepe alla gara). 

Valerio Coletta
Giocatore di basket e hockey sul prato. A 12 anni ha incontrato Alberto Angela al McDonald. Ha fondato Bookskywalker e scrive in giro.
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