Consigli musicali • Febbraio
Sul finire dei suoi primi dieci anni, qui compiamo una piccola rivoluzione, abbandonando il nostro formato classico – quello del magazine culturale a cadenza vagamente quotidiana – per presentare ogni mese un solo saggio e un solo racconto. Da queste pagine 24 autori ogni anno proporranno il loro filtro sul reale, manipolando inevitabilmente la personalità di Dude mag: ed è una cosa che ci rende enormemente curiosi.
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Consigli musicali • Febbraio

La la la la la la la.

Smackos, A Vampire Goes West (Nightwind Records)

Il buon Danny Wolfers, leggendario sotto il moniker Legowelt, torna sotto le spoglie di Smackos per riproporre la trascinante, e ormai, diciamolo, anche à la page, commistione tra jazz extraterrestre, invaghimenti space e coltri ambientali. Dopo sette anni, più che un gradito ritorno. [M.M.]

 

Shackleton & Vengeance Tenfold, Sferic Ghost Transimts (Honest Jon’s Records)

Dopo l’ottima collaborazione con Ernesto Tomasini, è ora tempo per Shackleton di unire le sue forze a quelle di Vengeance Tenfold, all’anagrafe Earl Fontainelle, artista che lavora con le voci. Ne viene fuori un perfetto connubio, sospeso a mezz’aria tra sogno e realtà, scolpito da bassi profondi e, ormai classiche, escursioni world. [M.M.]

 

Keru Not Ever, Tereza (Infinite Machine)

Di Keru Not Ever si sa poco o nulla, se non che viene da Montreal. La pubblicazione con Infinite Machine è però una sicurezza. Il nostro “enigmatic Montreal-based producer”, così definito su Bandcamp, si destreggia con perfetta grazia attraverso le maglie di un suono che per la sua intensità si avvicina alla sonorizzazione cinematografica, infarcita di droni, suoni distorti e momenti tendenti al silenzio. [M.M.]

 

Eve Risser White Desert Orchestra, Les Deux Versants Se Regardent (Clean Feed)

Un disco che sfiora il cielo. La pianista Eve Risser, di cui è obbligatorio recuperare il piano preparato di Des Pas sur la Neige, con l’accompagnamento dell’orchestra jazz White Desert, tenta di trasformare in musica le sensazioni provate visitando il Bryce Canyon. Un viaggio unico tra vibrazioni quasi impercettibili e picchi di emotività impossibili da tradurre in parole. [M.M.]

 

Not Waving, Populist (Ecstatic)

Il 2016 ha visto Not Waving, il multiforme Alessio Natalizia (Disco Drive e Walls per fare due nomi) pubblicare il giustamente acclamato Animals. Il 2017 si apre con questo EP. La nota stampa parla di suoni  flirtano con “New Beat, nEuro EBM, Acid noise and deep-raved Italo”. Non c’è da aggiungere altro, perché davvero di questo si tratta, e per di più realizzato perfettamente. [M.M.]

 

The Proper Ornaments, Foxhole (Tough Love Records)

Secondo disco per il duo composto da James Hoare (Veronica Falls) e Max Oscarnold (TOY). I riferimenti musicali non sono cambiati: chitarre jangly, psichedelia pop sessantiana e una rilettura in chiave britannica della lezione sempiterna dei Velvet Underground. Con queste premesse difficile inventare, ma impossibile sbagliare. [L.G.]

 

Loyle Carner, Yesterday’s gone (Universal)

Il grime non è più una scoperta. Loyle Carner nemmeno. Dopo la collaborazione con Kate Tempest, il tanto atteso debutto su long-playing dell’artista di South London è finalmente uscito e — senza troppi giri di parole — si è rivelato un capolavoro sotto ogni punto di vista. Ci starete in fissa. [L.G.]

 

SACRED PAWS, Strike a Match (Rock Action Records)

La primavera è ancora lontana, ma intanto dalle ceneri delle Golden Grrrls è nato come araba Fenice questo frizzante duo. Pop solare con voci femminili, chitarrine à la Vampire Weekend, influssi Afrobeat e fiati. Sarà perfetto per le prime giornate di caldo, ma toccherà scaldarsi anche a febbraio, no? [L.G.]

 

Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs, Feed The Rest (Rocket Recordings)

Nella settimana in cui i Black Sabbath dicono addio per sempre ai loro fan, è cosa buona e giusta spararsi a tutto volume le 3 tracce di questo debutto della band dal nome più fico del 2017. Stoner metal sugnoso e dopato straight from Newcastle. Rendiamo grazie a Ozzy. [L.G.]

 

Carl Brave x Franco126, Tararì Tarara (Soldy Music)

Se il primo disco dei Cani fosse stato rap. [L.G.]

 

 

Questa rubrica è curata da:

Livio Ghilardi: Cresciuto nel sud-est barese, vive a Roma per colpa di Verdone e Venditti. Giurista per caso, scrive di musica e cultura pop per Dance Like Shaquille O’Neal e Zero.

Matteo Moca: Nato nel 1990, vive a Pistoia e studia a Bologna. Studioso di Letterature comparate, fondatore di una rivista cartacea mensile di musica, cinema e letteratura dal nome Feedback Magazine, morta postuma 2013. Collabora a diverse redazioni online (tra cui 404filenotfound, Sonofmarketing, Tellusfolio). Lacanian and Proust addicted.

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