Nuovo inizio – Gazosa (2013)
Sul finire dei suoi primi dieci anni, qui compiamo una piccola rivoluzione, abbandonando il nostro formato classico – quello del magazine culturale a cadenza vagamente quotidiana – per presentare ogni mese un solo saggio e un solo racconto. Da queste pagine 24 autori ogni anno proporranno il loro filtro sul reale, manipolando inevitabilmente la personalità di Dude mag: ed è una cosa che ci rende enormemente curiosi.
2022
01 gennaio
Dude Mag
03 marzo
Alessio Giacometti
05 giugno
Simone Vacatello
07 novembre
Marco Montanaro e Gilles Nicoli
09 gennaio
TBA
TBA
10 febbraio
TBA
TBA
11 marzo
TBA
TBA
12 aprile
TBA
TBA
×
×
È arrivato il momento di iscriverti
Segui Dude Mag, dai!
6374
https://www.dudemag.it/musica/dischi-rarissimi/nuovo-inizio-gazosa-2014/

Nuovo inizio – Gazosa (2013)

Il disco che segna il ritorno sulle scene musicali italiane dei Gazosa.

Al solo pensiero di una nuova pubblicità Omnitel con una loro sigla, lo so, vi sarà venuta l’orticaria. Ma tale pericolo appare lontano ad un primo ascolto di Nuovo inizio, il disco che segna il ritorno sulle scene musicali italiane dei Gazosa.

Un ritorno che lascia esterrefatti: dimenticate le filastrocche teen, tipo www mi piaci tu, tu-tu-tu, sulla soglia dei trent’anni la band ha deciso di dare una netta svolta alla loro carriera, intraprendendo quello che sembra, a tutti gli effetti, un percorso destinato ad erigerli come i nuovi Lacuna Coil.
La voce da bambina di Jessica Morlacchi si è trasformata, diventando grintosa e potente. La chitarra di Federico Paciotti, da sempre il metallaro del gruppo, finalmente può dare sfogo a tutti quegli assoli repressi durante gli anni passati sotto la direzione del caschetto d’oro Caterina Caselli per la Sugar mentre la sorella Valentina si diletta con la keytar. La sezione ritmica è capitanata da Vincenzo Siani, storico batterista dal ciuffo paglierino, e dalla new entry al basso Vincenzino Sarno, che qualcuno di voi ricorderà come il baby fenomeno calcistico degli anni novanta, pagato 120 milioni di lire dal Torino e mai sbocciato, oramai da anni concentrato nella sua carriera musicale (che lo ha visto al fianco dei P.O.D. nella loro tournée mondiale).

In questi dodici pezzi trovano spazio brani energici come Casta, sottile allusione tra una vita morigerata e lo sfarzo consueto della classe politica, sprazzi di goth rock come in Mare in tempesta, nonché ballate amare come Senza la tua ombra (dedicata alla turbolenta storia d’amore tra la Morlacchi e Tormento, che insieme alla band aveva collaborato per il brano Nessuno mi può giudicare, e padre dei suoi due gemelli) o come la cavalcante Finestre aperte.
Menzione speciale per il singolo Capovolti, che si discosta dal rock duro dell’album per abbracciare suoni sintetici tipici della cold wave anni 80 grazie ai preziosismi dei fratelli Paciotti.
Il disco però non riesce ad essere omogeneo, affannato dalla pesantezza degli arrangiamenti e dalla traballante immagine che il gruppo cerca di costruirsi per uscire dalle tenebre dell’oblio che li ha avvolti negli ultimi anni. Infine la lingua italiana non aiuta la scorrevolezza dei pezzi, che mal si prestano all’uso del nobile idioma italico.

Certe volte conviene chiudere i sogni nel cassetto, tagliarsi i capelli e trovarsi un lavoro.

Fuori fuoco.

[3.5]

Tracklist:

Capovolti

Mare in tempesta

Casta

Senza la tua ombra

Finestre aperte

Un paio di minuti

Foglie nere

Seta

Non avrai più voglia di giocare

Angoli e spigoli

La storia di Ivan testa di ferro

Appena sveglia

Dr. Pera Williams
Unico figlio di un guardiano di mucche e di una contadina, viene chiamato dottore in onore di Socrates. Parla quattordici dialetti, gioca a badminton e passa la vita alla ricerca di dischi rarissimi che (forse) non ascolterete mai. Ai più è noto anche con il soprannome di Leonid Brežnev.
Segui Dude Mag, dai!
Dude Mag è un progetto promosso da Dude