Per il terzo compleanno di Semi di Libertà Onlus, il Sofa Wine Bar organizza una festa a base di birra.
5.000 anni fa alcuni principi assiro-babilonesi, con le loro consorti, levarono i calici, seduti su alti scranni, all’ombra di tralci carichi d’uva, per ringraziare i loro dei e per propiziarne i favori. Molto prima, 7.000 anni fa, pare che nell’attuale Iran, venissero svolti dei rudimentali test chimici (forse le prime opere di ingegneria biologica note) condotti su brocche di ceramica contenenti cereali che fermentavano a contatto con l’aria (pare che all’epoca fosse colma di lieviti…) producendo questa “miscela ultraterrena” e bionda come il dio sole.
Nel corso dei millenni questa potente pozione è stata divinizzata e condannata, rimbalzando tra le religioni dove è stata ora mitizzata, ora vietata. Da dio bacco al sangue di Gesù passando per la passione del nostro papa in seconda Josef Razi!
Ai giorni d’oggi viene spesso vista come simbolo di redenzione ed emblema della pace. Quante volte, dopo una litigata con un amico, abbiamo seppellito l’ascia di guerra col dolce tintinnio di due bei boccali di bionda birra? In fin dei conti, il brindisi era un gesto che confermava la lealtà tra due gentiluomini (brindando le gocce del proprio calice “volavano” per finire nel calice dell’altro, smascherando la possibile presenza di veleno letale).
Ho sempre pensato che una buona birra potesse essere anche un simbolo per l’inizio di qualcosa. Si brinda per un nascituro o per una amicizia ritrovata. Per l’inizio di una nuova attività o la fine di un amore tormentato. Il comune denominatore è sempre la gioia dell’inizio o della fine. Inutile parlare della felicità del primo sorso. Sì, perché la birra non ti fa affogare i cattivi pensieri come una bottiglia di vodka o whiskey… la birra è pura felicità.
In questo caso, il 28 gennaio al Sofa Wine Bar, la birra sarà sinonimo di “seconda opportunità”:
Cos’è Vale la pena – Il 15 Settembre del 2014, il Ministro dell’Università e della Ricerca inaugurava il birrificio Vale la pena: situato negli impianti dell’istituto tecnico agrario Sereni, vede studenti e detenuti farsi produttori di birra in prima persona al fine di garantire la formatività e l’inclusività del progetto. A guidarlo sin dall’inizio c’è la onlus Semi di Libertà: i quattro fondatori, usciti da un’esperienza professionale nel carcere romano di Regina Coeli, perseguono l’obiettivo di rompere il ciclo delle recidive dei detenuti.
Le birre – Con un packaging realizzato in team con i ragazzi autistici di L’emozioneNonHaVoce ONLUS, le birre del birrificio Vale la pena sono state capaci di attrarre – in qualità di formatori – alcuni tra i più grandi Birrai Italiani, tra i quali Valter Loverier (Loverbeer), Agostino Arioli (Birrificio Italiano), e molti altri. Oltre che nella formazione, molti grandi birrai si sono alternati nell’impianto firmando delle ricette uniche.
Il 28 gennaio, a Montesacro (Roma), abbiamo l’occasione di conoscere questa interessante realtà. E le sue ottime birre.
Giovedì 28 gennaio, h. 19:00
Sofa Wine Bar
Via Cimone 181, Montesacro – Roma
Info – FB