Tra il 1941 e il 1944, in qualche piccolo club nascosto, probabilmente sulla storica cinquantaduesima o nel poi leggendario Minton’s, alcuni giovani solisti di colore fra i quali Charlie Christian, Dizzy Gillespie, Parker, Powell, Thelonious Monk e Kenny Clarke decisero di ribellarsi all’ormai consolidato swing, improvvisando Jam Session davvero particolari con sound di non facile comprensione.
Le melodie contorte e poco orecchiabili su armonie e ritmi intricati delinearono subito la natura ribelle di questo genere. Il be-bop esplose definitivamente solo nel 1945: una svolta al jazz che, a quel punto, era un genere commerciale per la borghesia bianca; una rivoluzione che che scavalcava l’aspetto prettamente musicale.
Gillespie spiega il be-bop a New York nel 1947
Lunedì 7 Novembre, a partire dalle 20:00, potrete godervi al Treebar il sax di Roberto Aversano, incitato dal piano di Antonio Ricciardi e dal contrabbasso di Dario Ambrosini per “assaggiare” una new york anni ’50, appassionante come il bebop (grazie anche al buffet e ai cocktail di alcuni dei barman più bravi di Roma).
TreeBar
Via Flaminia, 226 Roma.
20:00 — 22:30
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