Nino&Greg irrompono nella scena romana — Intervista a Greg
Sul finire dei suoi primi dieci anni, qui compiamo una piccola rivoluzione, abbandonando il nostro formato classico – quello del magazine culturale a cadenza vagamente quotidiana – per presentare ogni mese un solo saggio e un solo racconto. Da queste pagine 24 autori ogni anno proporranno il loro filtro sul reale, manipolando inevitabilmente la personalità di Dude mag: ed è una cosa che ci rende enormemente curiosi.
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Nino&Greg irrompono nella scena romana — Intervista a Greg

«I “cani” ci hanno decisamente stimolato per la ricerca sulla melodia e sull’armonia che loro hanno saputo ridurre ai minimi termini e per i testi così volutamente pregni di nulla»

Seguiamo sempre con interesse e curiosità la scena musicale indipendente, in particolar modo quella romana. Anche per questo l’ascolto di Non basterà, scritto a quattro mani da Greg e Nino Frassica, non ci ha lasciati indifferenti.

Dobbiamo aggiungere, tra le altre cose, che la direzione del videoclip è stata affidata niente popò di meno che al regista Pasquale Petrolo in arte Lillo, che proprio con Greg ha condiviso le più importanti esperienze artistiche, musicali, teatrali e cinematografiche degli ultimi decenni.

 

 

Greg, sia te che Nino siete artisti da sempre fortemente legati alla musica. Conosciamo bene la tua passione per il Rock anni ’50 e sappiamo che Nino sin dalle sue prime apparizioni con Renzo Arbore a Quelli della notte ha sempre mostrato un forte legame con la musica italiana. Di questa collaborazione, invece, sappiamo solo quello che abbiamo visto nel documentario Grazie al Klaus realizzato dai nostri amici di ZERO. Come è nata questa collaborazione?

La collaborazione è nata dalla chimera dei soldi facili con il minimo sforzo. Gironzolando per il web, ci siamo imbattuti in alcuni video di artist… musicist… di tipi “indie” e abbiamo immediatamente realizzato una cosa: con qualche decina di euro avremmo potuto produrre un video e un disco! Non solo: con il resto avremmo potuto avere un abbigliamento più idoneo (ci siamo ispirati molto a jamiroquai, che sa essere ridicolo, ma al tempo stesso pagliaccesco).  

Usate un linguaggio contemporaneo, attento all’attualità e alla nuova iconografia del reale. L’uso di un linguaggio così specifico quanto vi ha impegnato in termini di stesura?

L’analisi del linguaggio, la scelta dei lemmi e della loro natura icastica è stata determinante per raggiungere la perfezione di un normale brano “indie”. Il primo approccio è stato per la canzone Ti presterò i miei sogni, che dura circa 3 minuti e ha richiesto 4 minuti per la composizione, uno per l’arrangiamento e 3 minuti per la stesura del testo. Già nel secondo brano Non basterà ho migliorato nettamente i tempi e sono sceso a 3 minuti per composizione e arrangiamento e 2 minuti per il testo. Dal terzo brano sono sceso sotto i due minuti per tutto! 

Sonorità ricercate e minimali ma con chiari riferimenti anche agli anni ’80 con contaminazioni elettroniche moderne, si sente molto l’influenza de i Cani soprattutto del loro ultimo disco. Vi siete ispirati anche a loro?

Ovviamente sì, almeno per quanto riguarda Non basterà. E in effetti come si può resistere al richiamo degli anni ’80, così pacchiani, ma anche così ineleganti e chiassosi e così pieni di sonorità fasulle e sgradevoli? I “cani” ci hanno decisamente stimolato per la ricerca sulla melodia e sull’armonia che loro hanno saputo ridurre ai minimi termini e per i testi così volutamente pregni di nulla, dove frasi sconnesse si inseguono senza motivo in un’allitterazione priva di costrutto. Poi abbiamo dato un’occhiata anche ad altri, specialmente a “calcutta” e al suo cantautorato dichiaratamente dozzinale e primitivo, dove le liriche si schiantano nella scontatezza più auspicata. 

Avete già fatto progetti per il futuro o questa hit sarà solo una gradevole meteora nel panorama musicale Italiano?

Dobbiamo vedere come va. Se dovesse funzionare continueremo di certo. Calcolando due minuti e mezzo a brano, in mezz’ora abbiamo dieci brani; un’altra mezz’oretta per registrazione e mix, un paio d’ore per realizzare qualche video e via! Ah, la prossima hit si intitola Gatto e Topo

Valerio Orvieto
Attore/Modello dell'anno... era il 1987 però. Abbandona Scienze Politiche a 8 esami dalla laurea perché essendo figlio di professionisti affermati se lo poteva permettere. Ad oggi pur sognando di fare lo scrittore o l'attore, per scarsezza di talento si limita ad organizzare eventi per DUDE MAG riuscendo a volte a finirli bene e altre rarissime volte a farsi pagare. Molto curioso e molto pigro. Legge tutto il giorno ma solo Facebook e Dudemag.it... e rigorosamente dal cellulare.
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