Una roulotte in fiamme. Non è la celebre scena che immortala un bellissimo Brad Pitt zingaro in The Snatch assieme alla meravigliosa Angel dei Massive Attack.
Non siamo neppure in un sogno perverso di Matteo Salvini. Siamo nell’atroce rogo che cambiò radicalmente il Jazz europeo.
La roulotte era quella del gitano padre del manouche, Django Reinhardt. Il 2 novembre 1928, il diciottenne già portentoso musicista di banjo, si trova a “casa” con la moglie Bella, incinta, quando le romantiche candele si rovesciano, sorprendendoli di notte. Lui e Bella si salvarono, ma quell’evento segnò gli anni successivi. Django perde l’uso di una gamba e due dita della prodigiosa mano sinistra. Fu “costretto” a trovare nuovi arrangiamenti e stili per continuare a suonare. Impugnò una chitarra classica e riuscì a trasformare un grave incidente in qualcosa di meraviglioso e carico di vita. Alla faccia di Casa Pound!
Lo stile è molto simile allo Swing, ma ha radici differenti. Proviene dalla tradizione zingara europea, in particolare del ceppo dei manouches, influenzato però da tutto quel nuovo Jazz che negli anni ’30 spopolava nel nuovo continente.
Per assaporare la dolce musica manouche, vi invitiamo sabato prossimo, dalle 19:00, nel nostro Dude Club, questa volta ospitato da Fischio, uno splendido e pittoresco chiosco a Piazzale Degli Eroi, per assaporare il suono dei Radical Gipsy, con i quali abbiamo fatto due chiacchiere.
«Il Gipsy jazz è essenzialmente la musica di Django. Unico caso, forse, di genere musicale riconducibile ad un solo musicista. Django opera un mix fatto di tutta la musica che lo circonda — classica, jazz americano e tradizione zigana essenzialmente — e dà vita a qualcosa di unico. C’è anche molta Italia nel jazz manouche. Tanto per cominciare la chitarra che utilizza Django è una chitarra progettata da un italiano: Mario Maccaferri. Inoltre parte della sua musica trae ispirazione dalla tradizione italiana portata dai fisarmonicisti italiani emigrati in Francia.
Il nostro punto di vista personale è che il jazz manouche è molto più vicino alla nostra sensibilità di quanto non lo siano i generi musicali anglo-americani, come il jazz classico, il blues e il rock. È un po’ come riscoprire le proprie origini.»
@FISCHIO
Piazzale Degli Eroi, Roma
Sabato 6 Maggio, dalle 19:00
Ingresso gratuito
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