Listone 2015 | Foto
Sul finire dei suoi primi dieci anni, qui compiamo una piccola rivoluzione, abbandonando il nostro formato classico – quello del magazine culturale a cadenza vagamente quotidiana – per presentare ogni mese un solo saggio e un solo racconto. Da queste pagine 24 autori ogni anno proporranno il loro filtro sul reale, manipolando inevitabilmente la personalità di Dude mag: ed è una cosa che ci rende enormemente curiosi.
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Listone 2015 | Foto

Eccovi un anno fatto soprattutto di storie e volti che ci sono rimasti impressi, da Giorgos Chatzifotiadis al piccolo Aylan, da Wolinski a Izzettin Çevik.

È estremamente difficile ripercorrere un anno in immagini. Scegliere poi, tra tutte quelle che ci sono passate davanti e che si sono aggrappate alla memoria, quelle più significative, ancora di più. Specialmente se l’anno in questione è il 2015. La sensazione che abbiamo avuto è stata quella di aver di fronte a noi uno degli anni più densi e tragici dell’ultimo periodo. Terrorismo, crisi economiche e umanitarie oltre a vecchi fantasmi da guerra fredda che riaffiorano a metà di questi anni ‘10. Tuttavia non ci son stati solo eventi tragici, ma anche passi storici attesi da tempo come l’affermazione dei diritti LGBT negli Stati Uniti e in Irlanda. Insomma, sì, sono stati dodici mesi pieni d’ansia, ma non sono mancate le parentesi in cui sorridere.

Eccovi un anno fatto soprattutto di storie e volti che ci sono rimasti impressi, da Giorgos Chatzifotiadis al piccolo Aylan, da Wolinski a Izzettin Çevik.

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1. Circa un’ora dopo gli attentati alla sede del giornale satirico francese Charlie Hebdo, l’hashtag #jesuischarlie si è diffuso diventando uno dei più usati di sempre. L’immagine è stata creata dal giornalista Joachim Roncin, che si è ispirato alla serie per bambini Dov’è Wally? che in francese  è Où est Charlie. L’immagine è diventata il messaggio di solidarietà e di difesa della libertà d’espressione soprattutto sui social network.

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2. L’immagine simbolo del più grave attentato della storia della Turchia: 128 vittime e 508 feriti tra le file dei pacifisti turchi. È accaduto ad Ankara, la capitale del paese. L’uomo, che nella foto consola sua moglie subito dopo l’esplosione, morirà poco dopo. Si chiamava Izzettin Çevik ed era un insegnante.

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3.  Militanti del Daesh distruggono statue assire al museo di Ninawa, nella città irachena di Mosul, dopo averla conquistata a fine 2014. A febbraio del 2015 vengono pubblicati vari video in cui sono presenti saccheggi, distruzioni di monumenti pre-cristiani e roghi di libri: il più violento è sicuramente quello in cui vengono distrutti reperti provenienti dal famoso sito archeologico di Nimrud. Molte delle statue distrutte però, anche stando alle dichiarazioni del direttore del museo di Baghdad Qais Hussein Rashid, sarebbero dei falsi.

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4. Il piccolo Aylan, simbolo del dramma dei migranti nel Mar Mediterraneo, ritrovato senza vita sulle coste della Turchia. Secondo l’UNHCR, nel solo 2015, sono arrivate via mare in Europa ben 366.402 persone a cui va aggiunto un numero elevato di morti e dispersi che si aggirerebbe attorno ai tremila.

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5. Un residuo del volo German Wings 9525, precipitato sulle Alpi francesi. Nel tragitto che da Barcellona avrebbe dovuto portare 150 passeggeri a Düsseldorf il copilota Andreas Lubitz, con alle spalle una forte depressione, ha volontariamente cercato lo schianto suicida dopo essersi chiuso in cabina di pilotaggio.

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6. Dopo un viaggio lungo quasi cinque miliardi di chilometri e durato nove anni e mezzo, New Horizons, la sonda spaziale inviata dalla NASA, arriva il 16 luglio a una distanza di 12.500 chilometri da Plutone. E da lì invia sulla Terra le prime immagini mai osservate del pianeta nano, con le sue montagne di ghiaccio, la sua superficie priva di crateri e il suo cuore gigante scolpito sul suolo.

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7. Ricordare cosa è accaduto la sera del 13 novembre a Parigi non è necessario: le ferite inferte sembrano essere ancora aperte. L’attacco più sanguinoso e traumatico è avvenuto presso il teatro Bataclan dove, durante il concerto degli Eagles of Death Metal, tre terroristi aprono il fuoco tra la folla uccidendo ottantanove persone. Della strage iniziano a circolare fin dal primo momento immagini dettagliate dell’accaduto che non lasciano spazio all’immaginazione sul massacro. Le foto e i video dalle finestre di fronte immortalano dettagli sconcertanti sui quei momenti che con difficoltà potranno essere trascurati dalla mente umana che li ha osservati.

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8. Dopo la storica decisione della Corte Suprema che ha dichiarato incostituzionali i divieti ai matrimoni gay in tutti gli Stati americani il 26 giugno, George Harris e Jack Evans, dopo cinquantaquattro anni insieme, sono la prima coppia a sposarsi in Texas, nella contea di Dallas.

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9. La crisi dei profughi in Europa non ha avuto mai un reale inizio né una reale fine. Ma sicuramente dalla primavera all’autunno di questo anno la situazione dei migranti in movimento dai paesi che affacciano a sud-est del Mediterraneo verso il cuore dell’Europa ha destato molte più preoccupazioni. Ma tra le innumerevoli immagini scioccanti sulla grave emergenza umanitaria causata da questa migrazione epocale, spiccano le foto realizzate il 5 settembre quando, dopo l’apertura da parte della Germania delle sue porte, alla stazione di Dortmund i cittadini tedeschi attendono a braccia aperte i profughi con cibo, abiti e manifesti di benvenuto.

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10. Lui è Giorgos Chatzifotiadis e questa estate, quando tutti i riflettori erano puntati sulla crisi in Grecia, fu fotografato accasciato a terra in lacrime dopo aver girato quattro banche nel vano tentativo di ritirare la pensione di sua moglie o, per essere più precisi, il tetto settimanale di 120 euro imposto agli anziani senza bancomat in Grecia in quel periodo. Lo scatto fece il giro del mondo tanto da portare ad un lieto fine della storia perchè James Koufos, australiano di origine elleniche, riconosce l’anziano che era un vecchio compagno di scuola di suo padre e decide di utilizzare i social network per rintracciarlo e dargli il suo sostegno non solo morale.

 

A cura di Enrico Pitzianti e Elena Fortunati. 

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Decennio nuovo, rivista nuova.
30 Dic 2015
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