I paesaggi sonori di Ombre Lunghe: a Bologna la seconda edizione del festival di musica elettronica
Sul finire dei suoi primi dieci anni, qui compiamo una piccola rivoluzione, abbandonando il nostro formato classico – quello del magazine culturale a cadenza vagamente quotidiana – per presentare ogni mese un solo saggio e un solo racconto. Da queste pagine 24 autori ogni anno proporranno il loro filtro sul reale, manipolando inevitabilmente la personalità di Dude mag: ed è una cosa che ci rende enormemente curiosi.
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I paesaggi sonori di Ombre Lunghe: a Bologna la seconda edizione del festival di musica elettronica

Dal 21 al 23 giugno, ibridazione e sperimentazione nel centro del capoluogo emiliano.   Qualche tempo fa avevamo preannunciato, con una playlist curata da kӣr — uno dei nomi più interessanti della scena elettronica contemporanea serba — il ritorno di Ombre Lunghe, il festival curato da Alivelab che, dalla scorsa estate, rende Bologna una delle città […]

Dal 21 al 23 giugno, ibridazione e sperimentazione nel centro del capoluogo emiliano.

 

Qualche tempo fa avevamo preannunciato, con una playlist curata da kӣr — uno dei nomi più interessanti della scena elettronica contemporanea serba — il ritorno di Ombre Lunghe, il festival curato da Alivelab che, dalla scorsa estate, rende Bologna una delle città da osservare nella mappa della ricerca e della sperimentazione musicale europea.

Se le premesse erano già ottime, l’annuncio della Line-Up che animerà le serate del 21, 22 e 23 giugno, conferma che il percorso intrapreso ormai da diversi anni dal collettivo continua ad andare coraggiosamente e proficuamente in direzione di una scoperta musicale che non ha paura delle contaminazioni tra i generi e di uscire da schemi conosciuti, alternandosi tra ascolti, meditazioni e momenti più “dancefloor oriented”.

 

 

Musica che si contamina anche alla performance e all’arte visiva, con il nome di Nicolas Rupcich, artista visivo e performer di origini cilene che indaga temi come l’artificialità, i new media e l’interazione con la vita quotidiana o con quello di Massimo Carozzi, già Zimmerfrei, che ad Ombre Lunghe sceglie la musica come metro espressivo, un prisma da scomporre e ricomporre, fino ad ottenere nuove dimensioni, suggestioni e vibrazioni.

Una continua indagine, quella di Ombre Lunghe: dal greco Jay Glass Dub, che esplora le declinazioni della dub, abbinandoci anche una riflessione teorica sul diritto d’autore e sul copyright, al britannico — di casa Blackest Ever Black — Pessimist, che sta dando una nuova e inaspettata definizione alla drum’n’bass, all’enigmatico Basses Terres, produttore di ritmi destrutturati affiliato ad una delle etichette più interessanti in Europa in questo momento, la francese Brothers From Different Mothers.

 


 

 

Ma ancora: dagli italiani Merchants — duo composto per metà dall’eclettico Bienoise — alla danese Mama Snake, membro della Apeiron Crew; dal tedesco Don’t dj, maestro dell’ibridazione a Donato Epiro, uno dei nomi di punta del “post-rave” e del “modern-classical” italiano.

 

 

Una tre giorni ad Ateliersi — storica roccaforte delle serate del collettivo —, che va ad affiancarsi ai nomi europei di festival come Unsound o Atonal, assolutamente da non perdere che, per l’occasione, aprirà il cortile interno dello storico stabile di Via San Vitale 69.

Info, tutte qui.

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