«Esisteva solo lei, bionda e Minuscola, l’Adoravo, mi Amava, e poi, nel 1989, cacciato da tre anni dal lavoro, persi anche lei. Non mi voleva più, voleva un altro. Un nano massiccio, scuro e, t’assicuro, viscido.».
Gli ultimi anni sono stati un po’ più vuoti, ma è anche normale che sia così. Ho preferito ricominciare a fare le cose in una nuova ottica, con più consapevolezza e maturità.
Vorrei parlare un attimo di James Jones. No, non James Joyce, di quello se ne parla forse anche troppo. James Jones. Che nome incolore, eh? Un po’ come Bill Brown. Una specie di Mario Rossi americano. Un signor Qualsiasi. Vero. E non è neanche uno di quegli scrittori di cui si parla nel bene o nel male (tipo Philip Roth), quando si parla di libri invece che di celebrità. Chi era costui, allora? Diciamo due cose: Jones era uno ed era stato a Guadalcanal. Anzi, era uno scrittore molto…
Tutto è pronto al circo? le carote, i bastoni? i fiocchi, i festoni,? l’ottusa fiducia del salto all’indietro il sorriso tetro del nano. ?La mano che guida?
L’immaginazione è un figlio sboccato da prendere a sberle. Un petulante animale domestico da contenere. L’immaginazione è una lama a doppio taglio senza il proverbiale manico.
Una notte, il ritorno dal Vanguard, dal sax di Chris Potter, dalla batteria di Eric Harland. O forse era l’altra notte al 55 bar, e Antonio Sanchez alla batteria, Don McCaslin il sax tenore?
Nemesis di Philip Roth La traiettoria del lancio origina dal corpo. Corsa, equilibrio, velocità, potenza determinano il destino dell’asta prima ancora che essa si stacchi dalla mano e prenda il volo sopra il campo. Tutto è già deciso in quei momenti di massima concentrazione e disciplina. Attorno al giavellotto, antichissimo oggetto, il corpo dell’atleta si […]